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Assessment of the Validity of Nuclear-Localized Androgen Receptor Splice Variant 7 in Circulating Tumor Cells as a Predictive Biomarker for Castration-Resistant Prostate Cancer

L’identificazione di un marcatore su siero in grado di discriminare i pazienti che potenzialmente possano rispondere ad un trattamento con terapia ormonale di nuova generazione o taxani nel carcinoma prostatico resistente alla castrazione rappresenta oggi un argomento di grande interesse. Tra questi marcatori il maggiormente studiato negli ultimi anni è la variante di splicing del recettore androgenico AR-V7, una variante costitutivamente attivata del recettore degli androgeni. Questo studio di coorte multicentrico pubblicato su JAMA Oncology aveva l’obiettivo di validare la determinazione dell’AR-V7 sulle cellule tumorali circolanti come marcatore di risposta ai taxani o a terapie ormonali di nuova generazione in pazienti affetti da carcinoma della prostata resistente alla castrazione (CRPC). Sono stati inclusi nello studio 142 pazienti trattati con taxani o terapie ormonali di nuova generazione in seconda o succesiva linea per CRPC. Tra i pazienti risultati positivi per AR-V7, quelli trattati con taxani hanno avuto una sopravvivenza mediana significativamente superiore dei pazienti trattati con abiraterone o enzalutamide (14,3 vs 7,3 mesi). Al contrario tra i pazienti negativi per AR-V7, il vantaggio di sopravvivenza mediana è stato a favore dei pazienti trattati con terapie ormonali di nuova generazione (19,8 vs 12,8). Pur non derivando da uno studio randomizzato, questi risultati avvalorano l’utilizzo dell’AR-V7 nella pratica clinica, soprattutto in quei pazienti in cui l’obiettivo è il prolungamento della sopravvivenza globale allo scopo di identificare il trattamento più efficace (taxani vs abiraterone/enzalutamide). Per quel sottogruppo di pazienti più fragili in cui l’opzione della chemioterapia non risulterebbe comunque perseguibile il test potrebbe permettere di identificare i pazienti potenzialmente resistenti alle terapie ormonali di nuova generazione e che pertanto dovrebbero essere avviati a trial clinici o a terapia palliativa.


Scher HI, Graf RP, Schreiber NA, Jayaram A, Winquist E, McLaughlin B, Lu D, Fleisher M, Orr S, Lowes L, Anderson A, Wang Y, Dittamore R, Allan AL, Attard G, Heller G

Jama Oncology, 2018 June 28

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