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EURE-CART, al via il progetto europeo contro i tumori. L’ISS tra i partner

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Si è svolto a Milano lo scorso 27-28 febbraio, il kick-off meeting del progetto EURE-CART (EURopean Endeavour for Chimeric Antigen Receptor Therapies), coordinato da MolMed e portato avanti da un consorzio di 9 partner provenienti da 5 Paesi UE, tra cui l’Istituto Superiore di Sanità. L’obiettivo principale del progetto EURE-CART è la conduzione di una sperimentazione clinica multicentrica di Fase I/IIa, la prima nell’uomo, per dimostrare la sicurezza e l’efficacia dell’immunoterapia basata su linfociti CAR T-CD44v6 nella leucemia mieloide acuta e nel mieloma multiplo.

I linfociti CAR-T CD44v6 – sviluppati presso IRCCS Ospedale San Raffaele da Attilio Bondanza, a capo dell’Unità di Immunoterapie Innovative, e di proprietà di MolMed dal 2015 – fanno parte della famiglia dei linfociti CAR-T (Chimeric antigen-receptor-engineered T cells): sono linfociti armati con recettori chimerici che hanno dimostrato grande potenziale antitumorale, anche contro tumori particolarmente aggressivi e resistenti a terapie tradizionali. I CAR-CD44v6, già sperimentati con successo in appropriati modelli murini, rappresentano un progetto con potenziale terapeutico particolarmente alto, in quanto riconoscono in modo specifico la variante 6 (v6) dell’antigene CD44 (CD44v6), espressa da molte neoplasie ematologiche – tra cui la leucemia mieloide acuta ed il mieloma multiplo – ed anche da molti tumori epiteliali, tra cui carcinomi della mammella, del colon, del pancreas, della testa/collo e del polmone.

Il progetto EURE-CART ha ottenuto dalla Commissione Europea un finanziamento di 5.903.146 Euro, a parziale copertura delle spese di R&S nell’arco di 48 mesi, nell’ambito dei fondi destinati alle nuove terapie per malattie croniche (incluso il cancro) del programma quadro di ricerca ed innovazione Horizon 2020. Per l’attuazione del progetto ed il suo passaggio allo sviluppo clinico, è stato insediato un consorzio che coinvolge nove partners provenienti da cinque diversi paesi dell’UE e comprende gruppi con competenze cliniche, scientifiche e industriali, che rappresentano chiare eccellenze nei rispettivi ambiti: MolMed S.p.A. (Italia), Ospedale San Raffaele S.r.l. (Italia), Universitätsklinikum Würzburg (Germania), Ospedale Pediatrico Bambino Gesù (Italia), Fundacio Privada Institut de Recerca de L’hospital de la Santa Creu i Sant Pau (Spagna), Fakultni Nemocnice S Poliklinikou Ostrava Foundation (Repubblica Ceca), Istituto Superiore di Sanità (Italia), Acromion GMBH (Germania), ARTTIC SAS (Francia).

“Uno dei vantaggi del progetto è il suo approccio interdisciplinare: incontrarsi regolarmente è molto importante per assicurare un processo di attuazione del progetto trasparente ed efficiente” – dichiara Catia Traversari, responsabile del progetto per conto di MolMed – “Con questa riunione questo processo ha preso il via; guardo con grandissimo interesse ai prossimi passi che concorderemo al fine di sviluppare questo ambito di ricerca tanto all’avanguardia. In effetti, l’immunoterapia adottiva, che impiega linfociti T geneticamente modificati con recettori chimerici per l’antigene reattivi contro il tumore, è un approccio terapeutico innovativo, che promette di eliminare le cellule tumorali senza causare malattie croniche secondarie. Il principale impatto che ci aspettiamo di ottenere con il progetto EURE-CART è il riconoscimento della terapia cellulare basata su linfociti CAR-T quale terapia personalizzata risolutiva capace di sconfiggere le malattie neoplastiche”.