Lo studio pubblicato sul New England Journal of Medicine si basa sui dati nazionali svedesi, basati in particolare su 1.672.983 ragazze e donne dall’età compresa tra 10 e 30 anni, nel periodo compreso tra il 2006 e il 2017. Gli autori hanno descritto l’associazione tra la vaccinazione per il papillomavirus umano (HPV) e il rischio di carcinoma invasivo della cervice.
Le donne sono state seguite fino al compimento dei 31 anni: l’incidenza cumulativa di tumori della cervice è stata pari a 47 casi per 100.000 donne, tra quelle vaccinate, e 94 casi per 100.000 donne, tra quelle non vaccinate. Nell’analisi corretta per età, il rapporto tra le incidenze tra vaccinate e non vaccinate è stato 0,51 (intervallo di confidenza [IC] al 95%: 0,32 – 0,82). Dopo ulteriore correzione per le altre variabili, il rapporto tra le incidenze tra vaccinate e non vaccinate è risultato pari a 0,12 (IC 95%: 0,00 – 0,34) nelle ragazze vaccinate prima dei 17 anni, e pari a 0,47 (IC 95%: 0,27 – 0,75) nelle donne vaccinate tra i 17 e i 30 anni.
Il vaccino contro l’HPV è sicuro, efficace, gratuito e consente una grande riduzione dell’incidenza del cancro del collo dell’utero. Però in Italia più del 50% dei genitori lo rifiuta per i propri figli, esponendoli al rischio evitabile di una gravissima malattia. Sarebbe utile che questo lavoro fosse raccontato anche al di fuori della classe sanitaria.
Jiayao Lei, Alexander Ploner, K Miriam Elfström, Jiangrong Wang, Adam Roth, Fang Fang, Karin Sundström, Joakim Dillner, Pär Sparén
The New England Journal of Medicine, 2020 Oct 1
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