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Maintenance olaparib for patients with newly diagnosed advanced ovarian cancer and a BRCA mutation (SOLO1/GOG 3004): 5-year follow-up of a randomized, double-blind, placebo-controlled, phase 3 trial

Il trial clinico di fase 3 SOLO1 ha valutato l’efficacia, in termini di sopravvivenza libera da progressione (PFS), della terapia di mantenimento con Olaparib, un PARP-inibitore, nelle pazienti con tumore ovarico avanzato (stadio FIGO III-IV) BRCA-mutato in risposta completa o parziale a chirurgia citoriduttiva e chemioterapia con sali di platino.
Le pazienti sono state randomizzate 2:1 tra il braccio sperimentale con Olaparib 600 mg/die (n=260) o il braccio di controllo placebo (n=131); il trattamento di mantenimento è stato somministrato per 2 anni (con la possibilità di continuarlo in caso di risposta parziale al trattamento). Le due coorti erano ben bilanciate e costituite, co-me nella pratica clinica, da pazienti con fattori prognostici positivi (>75% con PS sec. ECOG pari a 0; >80% con stadio FIGO III; >80% in risposta completa al trattamento chirurgico e chemioterapico). Il 43% delle pazienti nel braccio sperimentale e il 71% nel braccio di controllo ha interrotto il trattamento prima dei 2 anni, di cui rispettivamente il 48% e il 72% per progressione di malattia.
Dopo 5 anni di follow-up, il vantaggio statisticamente significativo in PFS è mantenuto e il 48% dei pazienti nel braccio sperimentale (contro il 21% nel braccio di controllo) è ancora libero da progressione; il vantaggio assoluto in termini di PFS mediana è di 42 mesi e l’Hazard Ratio è di 0,33. Anche la PFS2, cioè il tempo dalla randomizzazione alla progressione alla terapia di seconda linea, inclusa tra gli endpoint secondari, è statisticamente significativa, suggerendo che il trattamento con Olaparib non impatta negativamente sulla linea successiva di terapia.
Il profilo di sicurezza e tollerabilità è analogo a quello mostrato alla prima analisi: i principali eventi avversi di grado 3 e 4 nel braccio sperimentale sono stati l’anemia e la neutropenia, e il tasso di sindromi mielodisplastiche e leucemie mieloidi acuti è rimasto, a 5 anni di follow-up, dell’1%.


Susana Banerjee, PhD; Prof Kathleen N Moore, MD; Prof Nicoletta Colombo, PhD; Prof Giovanni Scambia, MD; Prof Byoung-Gie Kim, MD; Prof Ana Oaknin, MD; Prof Michael Friedlander, MD; Alla Lisyanskaya, MD; Anne Floquet, MD; Alexandra Leary, MD; Prof Gabe S Sonke, MD; Prof Charlie Gourley, PhD; Prof Amit Oza, MD; Antonio González-Martín, MD; Prof Carol Aghajanian, MD;
William H Bradley, MD; Eileen Holmes, PhD; Elizabeth S Lowe, MD; Prof Paul DiSilvestro, MD

The Lancet Oncology, October 26, 2021

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