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Neoadjuvant Nivolumab and Ipilimumab in Resectable Stage III Melanoma

Presentato alla sessione plenaria dell’ASCO, e pubblicato in simultanea sul New England Journal of Medicine, lo studio NADINA ha dimostrato di essere potenzialmente practice changing nell’ambito del trattamento del melanoma resecabile ad alto rischio. Questo studio rappresenta il culmine di anni di ricerca accademica, finalizzata a individuare la combinazione più efficace e sicura per il trattamento neoadiuvante del melanoma in stadio III clinico resecabile.
Lo studio ha confrontato l’efficacia di un trattamento neoadiuvante con nivolumab e ipilimumab (alla dose flat di 80 mg/kg) per due cicli, con la terapia adiuvante post-operatoria tradizionale con nivolumab della durata di un anno. L’aspetto innovativo di questo studio, tuttavia, non si limitava solo alla fase neoadiuvante, ma riguardava anche la gestione post-operatoria. I pazienti con risposta patologica maggiore o completa non ricevevano alcuna terapia adiuvante, mentre i pazienti non-responder con mutazione di BRAF ricevevano terapia adiuvante post-operatoria con dabrafenib e trametinib, anziché nivolumab. Questo aspetto ha conferito allo studio NADINA la sua principale caratteristica di innovazione.
I risultati sono stati notevoli. Dopo circa 10 mesi di follow-up, il gruppo che ha ricevuto il trattamento neoadiuvante ha mostrato una sopravvivenza libera da eventi a 12 mesi dell’84%, rispetto al 57% del gruppo che ha ricevuto solo la terapia adiuvante. Questo significa che il trattamento preoperatorio ha portato a un significativo miglioramento della sopravvivenza senza recidive (hazard ratio per progressione, recidiva o morte, 0.32; 99.9% CI, 0.15-0.66). Nel gruppo neoadiuvante, il 59% dei pazienti ha avuto una risposta patologica maggiore. Inoltre, la sopravvivenza libera da recidiva stimata a 12 mesi era del 95% nei pazienti del gruppo neoadiuvante che avevano una risposta patologica maggiore, del 76% tra quelli con una risposta parziale e del 57% tra i pazienti non-responder.
Il profilo di sicurezza di questo regime neoadiuvante si è dimostrato in linea con quanto già osservato a dosi di ipilimumab di 1 mg/kg, se non migliorato, con eventi avversi di grado 3 o superiore intorno al 30% (rispetto a circa il 15% osservato nel gruppo adiuvante).
Questi risultati potrebbero cambiare il modo in cui viene trattato il melanoma in stadio III resecabile, offrendo ai pazienti una nuova speranza di migliorare in maniera considerevole la loro prognosi.


Christian U Blank, Minke W Lucas, Richard A Scolyer, Bart A van de Wiel, Alexander M Menzies, Marta Lopez-Yurda, Lotte L Hoeijmakers, Robyn P M Saw, Judith M Lijnsvelt, Nigel G Maher, Saskia M Pulleman, Maria Gonzalez, Alejandro Torres Acosta, Winan J van Houdt, Serigne N Lo, Anke M J Kuijpers, Andrew Spillane, W Martin C Klop, Thomas E Pennington, Charlotte L Zuur, Kerwin F Shannon, Beatrijs A Seinstra, Robert V Rawson, John B A G Haanen, Sydney Ch’ng, Kishan A T Naipal, Jonathan Stretch, Johannes V van Thienen, Michael A Rtshiladze, Sofie Wilgenhof, Rony Kapoor, Aafke Meerveld-Eggink, Lindsay G Grijpink-Ongering, Alexander C J van Akkooi, Irene L M Reijers, David E Gyorki, Dirk J Grünhagen, Frank M Speetjens, Sonja B Vliek, Joanna Placzke, Lavinia Spain, Robert C Stassen, Mona Amini-Adle, Céleste Lebbé, Mark B Faries, Caroline Robert, Paolo A Ascierto, Rozemarijn van Rijn, Franchette W P J van den Berkmortel, Djura Piersma, Andre van der Westhuizen, Gerard Vreugdenhil, Maureen J B Aarts, Marion A M Stevense-den Boer, Victoria Atkinson, Muhammad Khattak, Miles C Andrews, Alfons J M van den Eertwegh, Marye J Boers-Sonderen, Geke A P Hospers, Matteo S Carlino, Jan-Willem B de Groot, Ellen Kapiteijn, Karijn P M Suijkerbuijk, Piotr Rutkowski, Shahneen Sandhu, Astrid A M van der Veldt, Georgina V Long

The New England Journal of Medicine, 2024 Jun. 2

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