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Osimertinib in Resected EGFR-Mutated Non–Small-Cell Lung Cancer

I tyrosine-kinase inhibitors (TKIs) rappresentano una delle più importanti targeted therapy nel trattamento del carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) con delezione dell’esone 19 o mutazione puntiforme dell’esone 21 nel gene per il recettore EGFR. Tali alterazioni geniche rappresentano il bersaglio di TKI di prima (gefitinib, erlotinib), seconda (afatinib) o terza generazione (osimertinib).
Questi farmaci rappresentano la terapia di prima scelta nella malattia in fase avanzata. Tuttavia, da alcuni anni, si sta studiando la loro efficacia anche nel setting adiuvante (come nel trial EVAN con erlotinib in associazione a terapia con cisplatino e vinorelbina o il trial ADJUVANT/CTONG1104 con gefitinib vs vinorelbina e cisplatino).
ADAURA è uno studio di fase III, in doppio cieco, multicentrico, internazionale, che ha arruolato pazienti operati radicalmente di NSCLC EGFR mutato (stadi IB, II o IIIA) randomizzati con rapporto 1:1 a ricevere osimertinib adiuvante (339 pazienti in totale) o placebo (343 pazienti).
Il primary endpoint dello studio è il tempo libero da malattia nei pazienti dallo stadio II allo stadio IIIA, mentre gli endpoints secondari comprendono il tempo libero da malattia in tutta la popolazione analizzata (incluso lo stadio IB), l’overall survival, la safety del trattamento e la qualità di vita dei soggetti presi in esame.
La percentuale di soggetti vivi (in stadio II o IIIA) e liberi da malattia a 24 mesi è stata del 90% nel braccio trattato con osimertinib e del 44% nel braccio placebo. Un trend simile si è osservato nella popolazione generale (comprendente anche lo stadio IB), con 2-year disease-free survival (DFS) dell’89% nel gruppo trattato e del 52% nel gruppo di controllo con una riduzione del rischio di morte dell’80% (HR 0,20; IC 99,12%: 0,14-0,30; p < 0,001). È importante segnalare che nel gruppo trattato con osimertinib si è verificata una minor incidenza di recidive di malattia a livello cerebrale.
Il principale effetto collaterale riscontrato (di qualsiasi grado) è la diarrea, comparsa in circa il 46% dei pazienti trattati con osimertinib: di questi solo la minima parte ha sviluppato tossicità di grado III.
In conclusione, i risultati riportati da questo studio confermano l’efficacia di questa molecola anche nel trattamento adiuvante. Non sono ancora maturi i dati di overall survival. È opportuno ricordare che lo studio non confrontava il TKI di terza generazione con la chemioterapia standard, in quanto la randomizzazione avveniva dopo l’eventuale somministrazione di chemioterapia adiuvante (consentita ma non obbligatoria).


Yi-Long Wu, Masahiro Tsuboi, Jie He, Thomas John, Christian Grohe, Margarita Majem, Jonathan W Goldman, Konstantin Laktionov, Sang-We Kim, Terufumi Kato, Huu-Vinh Vu, Shun Lu , Kye-Young Lee, Charuwan Akewanlop, Chong-Jen Yu, Filippo de Marinis, Laura Bonanno, Manuel Domine, Frances A Shepherd, Lingmin Zeng, Rachel Hodge, Ajlan Atasoy, Yuri Rukazenkov, Roy S Herbst, ADAURA Investigators

The New England Journal of Medicine, 2020 Sep. 19

 

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