Lo studio randomizzato da fase II ha comparato la chemioterapia standard endovenosa con due regimi di terapia endoperitoneale (cisplatino-paclitaxel i.p. e carboplatino-paclitaxel i.p.). Il braccio con il cisplatino non ha superato la prima analisi ad interim per efficacia e tossicità ed è stato chiuso precocemente. Il confronto finale è stato effettuato tra la terapia endovenosa standard e il braccio di carbo-taxolo i.p. L’endpoint originario dello studio era la sopravvivenza libera da progressione (PFS) ma lo studio è stato cambiato in corso di svolgimento inserendo la PFS a 9 mesi come endpoint primario. Con questa modifica la PFS è risultata migliore nel braccio i.p. senza alcun segnale per la PFS e sopravvivenza globale a vantaggio del braccio i.p.
Questo studio riporta l’ennesimo dato dibattuto sul ruolo della chemioterapia intraperitoneale nel trattamento del tumore ovarico. Potenzialmente la strategia ha una sua validità biologica e dati di letteratura la supportano, ma l’incoerenza dei dati di letteratura, che non vanno tutti nella stessa direzione, i problemi metodologici di questo studio e le problematiche di tossicità del trattamento, non ne fanno una opzione standard per tutte le pazienti, ma certamente una buona opportunità che centri con esperienza possono offrire a pazienti senza residuo di malattia.
Provencher DM, Gallagher CJ, Parulekar WR, Ledermann JA, Armstrong DK, Brundage M, Gourley C, Romero I, Gonzalez-Martin A, Feeney M, Bessette P, Hall M, Weberpals JI, Hall G, Lau SK, Gauthier P, Fung-Kee-Fung M, Eisenhauer EA, Winch C, Tu D, MacKay HJ
Annals of Oncology, 2017 Nov 23
“OV21/PETROC: A randomized Gynecologic Cancer Intergroup phase II study of intraperitoneal versus intravenous chemotherapy following neoadjuvant chemotherapy and optimal debulking surgery in epithelial ovarian cancer”