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Patient-reported outcomes following pembrolizumab or placebo plus pemetrexed and platinum in patients with previously untreated, metastatic, non-squamous non-small-cell lung cancer (KEYNOTE-189): a multicentre, double-blind, randomised, placebo-controlled, phase 3 trial

Lo studio KEYNOTE-189 era uno studio multicentrico, in doppio cieco, randomizzato di fase 3, condotto presso 126 centri di cancro in 16 Paesi, pazienti idonei di età pari o superiore a 18 anni con metastatica non squamosa confermata istologicamente o citologicamente EGFR o ALK non mutati. Nello studio KEYNOTE-189, l’aggiunta del pembrolizumab alla combinazione platino/pemetrexed ha portato ad un incremento della sopravvivenza globale e della sopravvivenza libera da progressione (PFS) con una percentuale maggiore di pazienti con una risposta completa o parziale.
In questa analisi, pubblicata su Lancet Oncology, sono stati valutati i questionari sulla qualità di vita, in particolare il QLQ-C30 e un questionario specifico del cancro del polmone, il QLQ-LC13. Tali questionari sono stati compilati dai pazienti ai cicli 1-5, e successivamente ogni tre cicli durante il primo anno e ogni quattro cicli durante i due anni successivi. Gli endpoint chiave di quest’analisi erano il cambiamento della qualità di vita dal basale alla dodicesima settimana (ovvero durante la chemioterapia) e alla ventunesima settimana (dopo la chemioterapia) valutando lo stato di salute globale/qualità della vita (GHS/QOL) e il tempo al deterioramento sintomatico, includendo tosse, dolore al torace o dispnea.
Al basale, 359 (89%) su 402 pazienti nel gruppo pembrolizumab più pemetrexed/platino e 180 (90%) su 200 nel gruppo placebo più pemetrexed/platino avevano completato i questionari. Alla dodicesima settimana, 319 (90%) di 354 nel gruppo sperimentale e 149 (89%) di 167 pazienti nel gruppo controllo l’avevano compilato; alla ventunesima settimana, 249 (76%) di 326 nel primo gruppo e 91 (64%) di 143 nel secondo gruppo l’avevano consegnato. Al basale e alla dodicesima settimana, in entrambi i gruppi, circa il 90% aveva compilato il questionario, successivamente l’aderenza alla compilazione si è ridotta.
Dal basale alla dodicesima settimana, i punteggi GHS/QOL sono stati mantenuti sia con pembrolizumab che con pemetrexed-platino quasi invariati. Dal basale alla ventunesima settimana, i punteggi GHS/QOL erano migliori nei pazienti sottoposti a pembrolizumab più pemetrexed-platino. Inoltre, il tempo mediano al deterioramento dei sintomi non era stato raggiunto nel braccio sperimentale (IC 95%: 10,2 mesi – non raggiunto), mentre era di 7 mesi nel braccio controllo (IC 95%: 4,8 mesi – non raggiunto) (HR 0,81; IC 95%: 0,60–1,09; p = 0,16).
In definitiva, l’aggiunta di pembrolizumab alla chemioterapia standard ha mantenuto GHS/QOL durante il trattamento chemioterapico, con punteggi GHS/QOL migliorati alla ventunesima settimana nel gruppo pembrolizumab più chemioterapia rispetto al gruppo placebo più chemioterapia.
Questi dati supportano ulteriormente l’uso di pembrolizumab più pemetrexed-platino come terapia di prima linea per i pazienti con carcinoma polmonare metastatico non a piccole cellule non squamoso e non EGFR/ALK mutato (pur con la ‘limitazione italiana’ di una prescrivibilità dettata da espressione di PD-L1).


Marina C Garassino, Shirish Gadgeel, Emilio Esteban, Enriqueta Felip, Giovanna Speranza, Manuel Domine, Maximilian J Hochmair, Steven Powell, Susanna Yee-Shan Cheng, Helge G Bischoff, Nir Peled, Martin Reck, Rina Hui, Edward B Garon, Michael Boyer, Ziwen Wei, Thomas Burke, M Catherine Pietanza, Delvys Rodríguez-Abreu

The Lancet Oncology, March 2020

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