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Rapporto Osmed 2015: In crescita il consumo dei farmaci a brevetto scaduto

I dati dell’ultimo Rapporto Osmed evidenziano che nel 2015 si è registrato un aumento nel consumo di farmaci a brevetto scaduto. Nello specifico il consumo di tale categoria di farmaci ha rappresentato il 69,8% dei consumi a carico del SSN: il 75,5% dei consumi in regime di assistenza convenzionata e il 27,0% dei consumi dei farmaci acquistati dalle strutture sanitarie pubbliche

Clicca qui per leggere la notizia sul sito ufficiale AIFA (Pillole dal Mondo n. 1027 del 23-6-2016)

In termini di spesa, i farmaci a brevetto scaduto hanno costituito il 54,2% della spesa netta convenzionata, il 2,1% della spesa dei farmaci acquistati dalle strutture sanitarie pubbliche e complessivamente il 21,4% della spesa pubblica. La spesa dei farmaci a brevetto scaduto è maggiormente concentrata nelle categoria dei farmaci cardiovascolari e dell’apparato gastrointestinale e metabolismo, dove incide rispettivamente per il 56,0% e il 46,2% sulla spesa pubblica della categoria.

Ben quattro principi attivi appartenenti alla categoria degli inibitori di pompa: pantoprazolo, lansoprazolo, omeprazolo ed esomeprazolo compaiono nella lista per spesa convenzionata dei primi venti principi attivi a brevetto scaduto, con una spesa rispettivamente di 180, 138, 117 e 98 milioni di euro mentre Leuprolide, octreotide e gli elettroliti sono i farmaci a brevetto scaduto a maggior spesa tra i farmaci acquistati dalle strutture sanitarie pubbliche.

In un’ottica di confronto internazionale, il nostro Paese si colloca dopo Grecia e Irlanda, in termini di spesa per i farmaci che hanno goduto della copertura brevettuale; invece, Inghilterra, Germania e Francia sono i Paesi con le più alte incidenze di spesa per i farmaci equivalenti.