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Risk of Further Progression or Death Among Durable Progression-Free Survivors With Melanoma or Non–Small-Cell Lung Cancer in PD-1 Blockade Trials: Implications for Imaging Surveillance

Il panorama del trattamento del cancro è stato significativamente trasformato dall’avvento degli inibitori dei checkpoint immunitari (ICIs), in particolare dalla terapia anti-PD-(L)1, che offre un controllo della malattia duraturo per i pazienti affetti da varie neoplasie, tra cui il melanoma e il cancro polmonare non a piccole cellule (NSCLC). Uno studio recente getta luce sulle implicazioni della sopravvivenza libera da progressione duratura (dPFS) in tali pazienti ed esplora gli intervalli ottimali di sorveglianza mediante imaging.
I pazienti che raggiungono una dPFS per oltre 2 anni dopo una terapia con anti-PD-(L)1 rappresentano una dimostrazione dell’efficacia di tali terapie e una manifestazione dell’innovazione ottenuta nel trattamento di molti tumori. Diversi studi hanno riportato che una considerevole percentuale di pazienti con melanoma e NSCLC rientra in questa categoria. Tuttavia, anche con una PFS prolungata, persiste il rischio di progressione della malattia.
Una delle domande cruciali per clinici e pazienti riguarda la frequenza dell’imaging di sorveglianza per i pazienti con dPFS. Con quale frequenza dovrebbero essere eseguiti gli esami per rilevare una possibile recidiva, bilanciando il comfort del paziente e la tolleranza al rischio? Questo studio ha affrontato questo quesito clinico esaminando i dati individuali dei pazienti provenienti da studi clinici di anti-PD-1 con un periodo di follow-up di almeno 5 anni.
Lo studio ha incluso 1.495 pazienti con melanoma e 3.752 pazienti con NSCLC, tra i quali 474 (il 31,7%) e 586 (il 15,6%), rispettivamente, è stato considerato eleggibile per dPFS. Per questi pazienti, la probabilità condizionata di ulteriori 3 anni di PFS è stata del 76,4% per il melanoma e del 48,1% per il NSCLC.
È importante sottolineare che, in ciascun trimestre, non più dell’8,0% dei pazienti con dPFS ha sperimentato progressione o decesso, indicando un rischio relativamente basso. Questo risultato supporta l’idea di estendere gli intervalli di sorveglianza mediante imaging per i pazienti con melanoma e NSCLC in dPFS.
Per assistere clinici e pazienti nella presa di decisioni informate sull’imaging di sorveglianza, lo studio ha proposto tre diversi livelli di rischio (10%, 15% o 20%) per esame. Gli schemi di sorveglianza mediante imaging corrispondenti consentono approcci personalizzati basati sulla tolleranza individuale al rischio.
Per guidare la frequenza della sorveglianza mediante imaging strumentale, gli autori hanno calcolato il rischio in termini di progressione o morte per pazienti con una dPFS superiore a 2 anni di terapia con anti-PD-1. Per calcolare questo rischio, hanno utilizzato dati aggregati dei pazienti in intervalli di tempo di 3, 4, 6 e 12 mesi, fornendo indicazioni su quando eseguire esami di imaging per il melanoma e il NSCLC. Inoltre, hanno fornito i tassi di rischio annuali per il melanoma (2, 3 e 4 anni) e per il NSCLC (2, 3 e 4 anni), offrendo una guida sulla frequenza ideale degli esami di imaging in base al rischio accettabile per i pazienti con dPFS.
Supponendo che il livello accettabile di rischio di progressione sia inferiore al 10% per ogni esame di imaging, i pazienti in dPFS con melanoma possono essere sottoposti a imaging ogni 6 mesi dal terzo anno e quindi ogni 12 mesi nel quarto e quinto anno; i pazienti in dPFS con NSCLC possono essere sottoposti a esami ogni 3 mesi nel terzo anno e poi ogni 4 mesi nel quarto e quinto anno.
Se invece questo livello accettabile di rischio fosse, ad esempio, alzato al 20% (il che significa un’80% di probabilità di assenza di progressione nell’intervallo fra gli esami di imaging), i pazienti dPFS con melanoma potrebbero essere sottoposti a esami ogni 12 mesi a partire dai 2 anni, mentre i pazienti dPFS con NSCLC potrebbero essere sottoposti a esami ogni 6 mesi.
I risultati dello studio forniscono preziose informazioni sulla gestione dell’imaging di sorveglianza per i pazienti con melanoma e NSCLC che presentano una sopravvivenza senza progressione duratura sotto terapia con anti-PD-1. Consentendo programmi di imaging personalizzati, basati sulla tolleranza individuale al rischio, questo studio mira a migliorare l’equilibrio tra la rilevazione precoce della progressione e il comfort del paziente. Questi risultati offrono una prospettiva basata su dati della pratica clinica, consentendo sia ai clinici che ai pazienti di prendere decisioni informate riguardo agli intervalli di sorveglianza mediante imaging.


Lei Deng, Changchuan Jiang, Kristopher Attwood, Joseph J Zhao, Stuthi Perimbeti, Chen Hu, Igor Puzanov, Grace K Dy

JCO Oncology Practice, 2023 Sep. 8

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