Notiziario AIOM

Annals of Oncology. CARATTERISTICHE CLINICHE LIMITANTI LA DURATA DELLA RISPOSTA ANTICORPALE DI BNT162b2 IN PAZIENTI AFFETTI DA TUMORI SOLIDI

V. Di Noia, F. Pimpinelli, D. Renna, V. Barberi, R. Pellini, A. Morrone, D. Giannarelli e F. Cognetti – Istituto Nazionale Tumori Regina Elena Roma

Recentemente sono state dal nostro gruppo pubblicate evidenze sulla reazione immune e sugli effetti collaterali di BNT in un gran numero di pazienti affetti da neoplasie solide (Clin Cancer Res September 28, 2021). Nello studio pubblicato on line su “Annals of Oncology” è descritta la reazione immune al vaccino dopo quindici settimane dalla prima dose (TP3) in una vasta serie di pazienti oncologici. Il disegno dello studio ed i criteri di inclusione ed esclusione dei pazienti sono stati riportati nello studio precedente. La valutazione quantitativa degli anticorpi è stata eseguita utilizzando il Liason Chemiluminescent – Immunoassay (Diasorin). Gli anticorpi neutralizzanti non sono stati valutati in questa analisi perché, come abbiamo precedentemente dimostrato, i loro livelli erano significativamente correlati con i titoli delle IgG anti-S. E’ stata eseguita l’analisi univariata e multivariata delle caratteristiche cliniche e patologiche dei pazienti. La precedente analisi eseguita a sei settimane dalla prima dose (TP2) includeva 720 degli 816 pazienti oncologici vaccinati ed anche 250 soggetti sani, operatori sanitari. In questa analisi invece sono stati considerati 585 pazienti oncologici. Sono stati trovati responsivi (IgG > 15 AU/ml), il 92,8% rispetto al 95% dopo la seconda dose. Anche la media di concentrazione degli anticorpi (GMC) è stata significativamente più bassa al TP3 (125.89 AU/ml rispetto al TP 2 (259.08 AU/ml) (p <0.001) con una diminuzione di 2.06 volte. Anche valutando la concentrazione media degli anticorpi negli operatori sani, è stata rilevata una significativa diminuzione a 12 settimane (175.37 AU/ml) rispetto a 7 settimane dalla prima dose (271.09 AU/ml). Nel confronto tra titoli anticorpali tra pazienti e controlli sani a 12-15 settimane, i pazienti hanno avuto una significativa riduzione dei titoli rispetto agli operatori sani (126.45 vs 175.37 AU/ml; p <0.001). All’analisi uni e multivariata il sesso maschile, l’età più avanzata, l’ECOG PS, l’uso cronico di steroidi e la chemioterapia attiva sono risultati fattori predittivi indipendenti dei più bassi titoli anticorpali. Tra le 7 e le 15 settimane dalla prima dose, sono stati registrati solo due casi di contagio da COVID-19 peraltro asintomatici, mentre nessun caso è stato osservato tra gli operatori sanitari sani.

Conclusioni

In questa analisi a circa quattro mesi dalla prima dose gli autori hanno rilevato che i pazienti oncologici in alta percentuale (92,8%) mantenevano uno stato sierologico positivo mentre il titolo anticorpale si dimezzava rispetto a quello osservato ad un mese dalla seconda dose. Inoltre il titolo anticorpale a 12-15 settimane raggiungeva valori più bassi nei pazienti rispetto ai controlli sani, ciò per effetto di una diminuzione più rapida. Questi risultati sono senz’altro utili ad identificare specifiche categorie di pazienti che hanno necessità prioritaria di una terza dose di vaccino al fine di mantenere adeguati livelli di immunizzazione.