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Il sondaggio. REGISTRO OLANDESE: L’EFFETTO DELLA PANDEMIA SUI PAZIENTI ONCOLOGICI E SULLA POPOLAZIONE GENERALE

Un sondaggio svolto su pazienti oncologici olandesi nel registro PROFILES evidenzia l’impatto della crisi da COVID-19 sull’assistenza alle persone con il cancro, delle quali circa un terzo riporta di aver vissuto il rinvio o la cancellazione degli appuntamenti.

“La valutazione longitudinale rivelerà se questo ha un’associazione con i risultati di salute a lungo termine”, afferma Lonneke van de Poll-Franse, del Netherlands Comprehensive Cancer Organisation di Utrecht, e colleghi. Come descritto in JAMA Oncology, il questionario online è stato completato da 4.094 pazienti oncologici e da 2.351 membri della popolazione generale olandese in aprile o maggio 2020, con la corrispondenza per età e sesso ai malati di cancro raggiunti per 977 controlli.

Complessivamente, il 10,8% degli 886 pazienti in terapia o in procinto di incominciare la terapia oncologica ha visto rinviare o cancellare il trattamento e il 18,1% ha ricevuto un consulto per telefono o con videochiamata. Nello stesso modo, il 10,8% dei 2.725 pazienti oncologici in fase di follow-up ha visto posporre o cancellare l’appuntamento e l’8,6% ha dovuto sostituire l’appuntamento in presenza con una telefonata o una videochiamata. Sia i pazienti che la popolazione generale hanno riferito di essere stati più lenti del solito a contattare i loro medici di famiglia (20,9 vs 22,3%) o specialisti o infermieri (14,4 vs 14,7%) con lamentele, richieste o preoccupazioni durante la crisi COVID-19.

Dei 394 pazienti il cui appuntamento è stato sostituito da una telefonata o da una videochiamata, il 58,1% ha affermato che l’appuntamento era adatto ad essere effettuato da remoto; il 74,4% ha preferito l’incontro in presenza, sebbene il 38,3% si sia detto disponibile ad accettare un appuntamento telefonico o in videochiamata in futuro. “Il risultato può essere utile per cambiare la nostra assistenza ai pazienti non solo durante il periodo potenzialmente di lunga durata di COVID-19 ma anche in seguito”, commentano i ricercatori. Le risposte al questionario EORTC QLQ-C30 sulla qualità di vita hanno mostrato che i pazienti oncologici  avevano un’operatività inferiore rispetto agli individui della popolazione generale e hanno riportato maggiori fatigue, dispnea e insonnia, benchè le differenze non fossero clinicamente rilevanti.

I pazienti oncologici hanno riportato punteggi significativamente maggiori rispetto alla popolazione generale relativamente alla preoccupazione per la salute in futuro e avevano una probabilità significativamente maggiore di essere abbastanza o molto preoccupati di contrarre l’infezione da SARS-CoV-2 (22,4 vs 17,9%). I ricercatori osservano che, mentre le due coorti di intervistati avevano livelli simili di ansia e depressione, i membri della popolazione generale avevano maggiori probabilità di riferire di sentirsi soli rispetto ai malati di cancro. “La limitazione dei contatti sociali e della libertà di movimento possono avere un impatto minore sui pazienti oncologici rispetto ai membri della popolazione generale, poiché spesso riferiscono già una diminuzione della funzionalità sociale dopo una diagnosi di cancro, che potrebbe non essere cambiata molto durante COVID-19″, ipotizzano Lonneke van de Poll -Franse e coautori. Aggiungono: “La pandemia COVID-19 può influire sul benessere mentale della popolazione generale più che su quella dei pazienti oncologici.”

Bibliografia

van de Poll-Franse LV, de Rooij BH, Horevoorts NJE, et al. Perceived care and well-being of patients with cancer and matched norm participants in the COVID-19 crisis. Results of a survey of participants in the Dutch PROFILES Registry. JAMA Oncol; Advance online publication 25 November 2020. doi:10.1001/jamaoncol.2020.6093.