Notiziario AIOM

Le Regioni. COVID, TOSCANA: RETE ONCOLOGICA EFFICIENTE E INTEGRAZIONE OSPEDALE-TERRITORIO

di Carmelo Bengala

Coordinatore AIOM Toscana, Direttore UOC Oncologia Medica, Ospedale di Grosseto, Azienda USL Toscana Sud Est

La Toscana è stata interessata come altre regioni italiane dalla pandemia da Corona Virus, benché con minore gravità, e le azioni messe in atto di concerto con la Rete Oncologica Regionale hanno permesso di mantenere attivi ed efficienti i percorsi oncologici nei vari nodi oncologici regionali.

Dal 25 febbraio al 2 luglio 2020, sono stati diagnosticati in Toscana circa 10.000 pazienti positivi a Corona Virus. Durante lo stesso periodo, il numero dei pazienti ricoverati è stato di circa 1700, di cui 400 ricoverati in terapia intensiva.

Durante la fase di emergenza è stata decisa la sospensione di tutte le attività cliniche in elezione, ad eccezione dei percorsi oncologici. Questo provvedimento ha permesso di mantenere attivi i percorsi di accesso e prima diagnosi per i pazienti con sospetta patologia oncologica e di cura per i pazienti in trattamento oncologico attivo, incluse le procedure chirurgiche, radioterapiche e di terapia sistemica. Nonostante la pandemia, infatti, i percorsi oncologici non potevano subire alcun rallentamento.

Igiene, Distanziamento, Screening per COVID 19, uso dei DPI e Riorganizzazione sono stati i punti cardinali per affrontare la fase di emergenza.

La riorganizzazione ha previsto: a) la possibilità di programmare i trattamenti in regime di Day-Hospital su 12 ore, b) privilegiare dove possibile trattamenti a minore tossicità (farmaci a bersaglio molecolare, immunoterapia) e terapie orali; c) facilitare la programmazione di esami diagnostici per via telefonica.

Queste attività hanno richiesto uno sforzo integrato e multidisciplinare particolarmente lodevole in una fase così critica come quella della emergenza pandemica.

Il distanziamento è stato garantito dalla sospensione delle visite in presenza, mantenendo solo le prime visite oncologiche, e dalla possibilità di decongestionare le sale di attesa del Day Hospital distribuendo i trattamenti su 12 ore. Questa riorganizzazione ha richiesto una implementazione delle risorse umane con prevedibili difficoltà di reclutamento, superate tuttavia con grande collaborazione e coesione istituzionale. Il proseguimento dei trattamenti è stato mantenuto secondo il regolare intervallo tra i trattamenti, ponendo grande attenzione alle tossicità che nella fase di emergenza avrebbero potuto determinare un incremento degli accessi in PS e dei ricoveri ordinari. Per tale motivo le scelte terapeutiche sono state ponderate con molta attenzione nel contesto dei Gruppi Oncologici Multidisciplinari per la scelta di trattamenti sempre “tailored”, dove possibile loco regionali e sistemici con farmaci mirati su bersaglio molecolare o immunoterapici. Inoltre la scelta di terapie orali ha permesso di ridurre gli accessi in ospedale. La discussione dei casi clinici nei Gruppi Oncologici Multidisciplinari (GOM) veniva effettuata spesso in tele-videoconferenza con gli ospedali periferici della rete territoriale provinciale.

La piattaforma denominata “AIUTO Point” istituita ed attiva da alcuni anni nei Nodi della Rete Oncologica regionale ha permesso di gestire a distanza, per via telefonica, l’attività di programmazione di tutti gli appuntamenti per esami diagnostici e di controllo. Gli “AIUTO Point” sono stati effettivamente il fulcro dei contatti con i pazienti per tutti gli aspetti di informazione che la situazione di emergenza richiedeva molto attenta e puntuale.

La Rete Oncologica Regionale ha avuto un forte ruolo in questa fase, istituendo varie modalità di contatti a distanza: televisite con i pazienti e teleconsulti con medici di medicina generale. Le visite oncologiche di follow-up, i colloqui di psiconcologia, le visite di consulenza nutrizionale sono stati effettuati mediante contatto telefonico. Qualora dal colloquio o dagli esami eseguiti dal paziente fossero emersi problemi, criticità o anche necessità di approfondimento, il paziente veniva valutato rapidamente in presenza. Una delle maggiori criticità emersa e condivisa in questa fase è stata la comunicazione a distanza. Per quanto gli Oncologi Medici siano formati e coltivino un rapporto empatico con i pazienti, la distanza ha reso certamente molto difficile il rapporto medico-paziente e, talvolta, la valutazione clinica.

Le prime visite non sono mai state sospese e si sono svolte sempre in presenza del paziente. La criticità emersa in questa fase è stata la minore propensione del paziente ad eseguire una visita dal proprio medico di medicina generale o di venire in ospedale. Per quanto i messaggi che sono stati dati ripetutamente dai Responsabili dei Nodi della Rete Oncologica tramite i mezzi di comunicazione fossero di non sottovalutare segni e sintomi, in considerazione anche della sospensione delle attività di screening, spesso il timore della contaminazione è stato maggiore del timore di sottovalutare alcuni sintomi sospetti. Questo fenomeno ha determinato una riduzione della attività di Chirurgia Oncologica in elezione di circa il 15%.

La Toscana si sta preparando ad affrontare la fase 3 della emergenza COVID 19 e la Rete Oncologica sta predisponendo una riorganizzazione dei percorsi oncologici con il coinvolgimento delle strutture territoriali (MMG, Strutture di Cure Intermedie, Domicilio del paziente), al fine di creare una forte sinergia tra ospedale e territorio. Questo progetto prevede la creazione di team oncologici multidisciplinari e multi-professionali sul territorio, una declinazione specifica del Chronic Care Model per i pazienti oncologici, il potenziamento del follow-up non specialistico da parte dei MMG assicurando momenti strutturati di integrazione tra specialista e MMG, la creazione di una infrastruttura telematica a supporto della presa in carico del paziente oncologico che consenta la televisita ed il teleconsulto.


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