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Lo studio su JAMA Network. ASSOCIAZIONE TRA LOCKDOWN E CARICO TUMORALE IN PAZIENTI CON NUOVA DIAGNOSI DI TUMORE DEL COLON-RETTO METASTATICO

Il carico tumorale era significativamente maggiore nei pazienti con nuova diagnosi di tumore del colon-retto metastatico sottoposti a screening per uno studio clinico, prima e dopo il primo lockdown per COVID-19 in Francia

In uno studio francese pubblicato su JAMA Network Open, Thierry e colleghi hanno analizzato il carico tumorale, valutato come DNA tumorale circolante nel plasma (ctDNA), in pazienti con nuova diagnosi di tumore del colon-retto metastatico sottoposti a screening ematico per lo stato RAS e BRAF del tumore del colon-retto metastatico nell’ambito dello studio di fase II PANIRINOX che ha confrontato il regime FOLFIRINOX (leucovorina, fluorouracile, irinotecan e oxaliplatino) vs FOLFOX modificato (fluorouracile, leucovorina e oxaliplatino), entrambi in combinazione con panitumumab. Le concentrazioni mediane di ctDNA sono state confrontate tra 40 pazienti, con nuova diagnosi e sottoposti a screening tra l’11 novembre 2019 e il 9 marzo 2020, cioè prima del lockdown, vs 40 con nuova diagnosi e sottoposti a screening tra il 14 maggio e il 3 settembre 2020, dopo il lockdown. I livelli di ctDNA sono stati determinati anche in 188 pazienti sottoposti a screening dall’inizio dello studio a giugno 2017, 30 mesi prima del lockdown.

Le concentrazioni mediane di ctDNA erano 17,3 ng/mL (intervallo interquartile [IQR] = 9,57-43,78 ng/mL) nei 40 pazienti con nuova diagnosi sottoposti a screening prima del lockdown vs 119,2 ng/mL (IQR = 43,38-315,8 ng/mL) nei 40 con nuova diagnosi e sottoposti a screening dopo il primo lockdown (p < 0,001). La differenza risultava in un aumento dei livelli di ctDNA del 6,9% nel periodo successivo vs precedente al lockdown.

Negli ulteriori 188 pazienti controllati dall’inizio dello studio, la concentrazione mediana di ctDNA era 13,0 ng/mL (IQR = 6,43-46,13 ng/mL).

All’analisi di 135 pazienti dello studio, la sopravvivenza globale mediana è risultata pari a 14,7 mesi (intervallo di confidenza [IC] 95%: 8,8-18,0) vs 20,0 mesi (IC 95%: 14,1-32,0) nei pazienti con ctDNA maggiore vs ctDNA uguale o inferiore al livello mediano di 24,4 ng/mL (rapporto di rischio: 1,74; IC 95%: 1,2-2,6; p = 0,005). Tra i 25 pazienti con ctDNA > 100 ng/mL vs i 110 pazienti con ctDNA ≤ 100 ng/mL, il rapporto di rischio per la sopravvivenza globale era 2,00 (IC 95%: 1,2-3,3; p = 0,009).

Gli investigatori hanno dichiarato: “Questo risultato indica le potenziali conseguenze negative della pandemia COVID-19 e del relativo lockdown”.

E concludono “Questo studio di coorte ha evidenziato una variazione del carico tumorale nei pazienti con diagnosi di tumore del colon-retto metastatico precedente vs successivo al primo lockdown in Francia. E i risultati suggeriscono che il tumore del colon-retto sia un’area di intervento maggioritaria per limitare i ritardi degli screening, delle diagnosi e dei trattamenti associati alla pandemia”.