“Delle 225 milioni di dosi di vaccino somministrate finora, la stragrande maggioranza si trova in una manciata di Paesi ricchi e produttori essi stessi di vaccini, mentre la maggior parte dei Paesi a reddito medio e basso guarda e aspetta. Un approccio ‘prima io’ potrebbe servire a interessi politici a breve termine, ma è controproducente e porterà a una ripresa prolungata, con il commercio e i viaggi che continuano a soffrirne. Qualsiasi opportunità per sconfiggere questo virus dovrebbe essere afferrata con entrambe le mani. Stanno emergendo nuove varianti che mostrano segni di essere più trasmissibili, più mortali e meno suscettibili ai vaccini. La minaccia è chiara: finché il virus si diffonde ovunque, ha maggiori opportunità di mutare e potenzialmente minare l’efficacia dei vaccini ovunque. Potremmo finire di nuovo al punto di partenza”. A parlare è il Direttore generale dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus, in una lunga lettera al quotidiano britannico “The Guardian”, pubblicata il 5 marzo. Per Tedros “il potenziamento della produzione non avverrà da solo”. “Stiamo vivendo un momento storico eccezionale – scrive – e dobbiamo raccogliere la sfida. Che si tratti di condivisione della dose, trasferimento di tecnologia o licenza volontaria, come incoraggia l’iniziativa Covid-19 Technology Access Pool dell’OMS, o rinuncia ai diritti di proprietà intellettuale, come hanno suggerito il Sudafrica e l’India, dobbiamo fare tutto il possibile”. “Esistono flessibilità nelle normative commerciali per le emergenze, e sicuramente una pandemia globale, che ha costretto molte società a chiudere e ha causato così tanti danni alle imprese, sia grandi che piccole, si qualifica come tale. Dobbiamo essere sul piede di guerra ed è importante essere chiari su ciò che è necessario”, sottolinea Tedros. “In primo luogo – scrive ancora il Dg OMS – abbiamo bisogno di una produzione di vaccini sostenibili in tutto il mondo. Alcune aziende, come AstraZeneca, hanno condiviso le loro licenze in modo che i vaccini possano essere prodotti in più siti. Altre, come Pfizer e Sanofi, hanno stipulato accordi per trasferire la tecnologia, come la finitura delle fiale di vaccino. Alcuni governi, come il Canada, hanno anche stretto accordi con singole aziende e stanno creando unità di produzione completamente nuove, che produrranno nuove dosi nel giro di pochi mesi”. “Sono passi significativi – sottolinea Tedros – ma non possiamo fermarci finché tutti non avranno accesso e dobbiamo garantire catene di approvvigionamento di vaccini sostenibili a lungo termine che sono molto più grandi di quelle che abbiamo ora. Ciò diventerà ancora più importante se dovremo vaccinare le persone con richiami o riformulare i vaccini per affrontare le varianti”. “Rinunciare temporaneamente ai brevetti non significa che le aziende innovatrici perderanno. Come durante la crisi dell’HIV o in una guerra, alle aziende verranno pagate le royalty per i prodotti che fabbricano”, spiega il Dg OMS. “Vaccinare tutto il mondo in una volta non è mai stato fatto. Ma se riusciamo a mettere un rover su Marte, possiamo sicuramente produrre miliardi di vaccini e salvare vite sulla terra”, incalza Tedros. Che conclude: “Il futuro è nostro da scrivere. Non lasciamoci trattenere dalla politica, dal business as usual o da chi dice che non possiamo”.