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ONS. RAPPORTO SULLA RIPARTENZA DEGLI SCREENING – MAGGIO 2020

Rapporto sui ritardi accumulati alla fine di maggio 2020 dai programmi di screening italiani e sulla velocità della ripartenza

A cura del Gruppo di lavoro ONS
Paola Armaroli, Jessica Battagello, Francesca Battisti, Pamela Giubilato, Paola Mantellini, Priscilla Sassoli de Bianchi, Carlo Senore, Leonardo Ventura, Marco Zappa, Manuel Zorzi
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Introduzione

L’outbreak epidemico di malattia da coronavirus (severe acute respiratory syndrome coronavirus 2 – SARS-COV2) si è ampliato nei primi mesi del 2020 al punto da comportare, in data 11 marzo, la dichiarazione di pandemia da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. La diffusione in Italia aveva già assunto proporzioni tali da indurre il Governo italiano a implementare misure straordinarie per il contenimento e il contrasto all’infezione da coronavirus in data 9 marzo 2020, anche limitando la possibilità di spostamento delle persone su tutto il territorio nazionale.

La pressione sul nostro sistema sanitario nazionale è stata molto forte: è stato necessario riorganizzare l’assistenza territoriale e quella ospedaliera, potenziando le risorse e i posti letto delle specialistiche necessarie per l’assistenza ai malati di coronavirus (terapia intensiva, malattie infettive, pneumologia). Anche i Dipartimenti di Prevenzione hanno potenziato strategie di sanità pubblica volte al contenimento dell’epidemia di Covid 19. Allo stesso tempo, su indicazione del Ministero della Salute, allo scopo di soddisfare il potenziale incremento delle necessità di ricovero e di limitare i flussi di pazienti all’interno delle strutture di assistenza, si è modificata la modalità di offerta assistenziale: le attività sanitarie ambulatoriali e di ricovero, per prestazioni garantite dal SSN, sono state suddivise in non procrastinabili (dunque erogate, in sicurezza, con le consuete tempistiche di riferimento come da Piano Nazionale di Gestione delle Liste d’Attesa – PNGLA 2019-2021) e procrastinabili, dunque sospese e da riprogrammare successivamente, per garantire il contenimento del contagio e salvaguardare la salute dei cittadini e degli operatori dalla pandemia nella sua fase di massima diffusione. Tra queste ultime sono state ricomprese anche le prestazioni di screening di primo livello, per definizione rivolte a una popolazione clinicamente asintomatica.

La sospensione delle prestazioni di screening si è verificata nei mesi di marzo e aprile 2020, ancorché in modo non omogeneo su tutto il territorio nazionale. A partire da maggio i programmi di screening sono stati riattivati, anche in questo caso però con tempistiche, intensità e modalità diverse fra le varie Regioni e all’interno della stessa Regione.

L’Osservatorio nazionale screening (ONS) ha seguito e accompagnato questo processo da vicino con varie azioni:

a) incontro periodico di tutti i responsabili regionali di screening
b) documento di indirizzo sul riavvio dei programmi di screening
c) messa a disposizione di materiali e informazioni utili alla ripartenza
d) conduzione di una survey ad hoc per conoscere le modalità organizzative della ripartenza in ogni Regione
e) conduzione di una survey per misurare quantitativamente (“survey quantitativa”) il ritardo accumulato e la velocità di ripartenza.

Oggetto del presente rapporto è la descrizione dei risultati della survey “quantitativa”.

La survey quantitativa

Questa survey “quantitativa” è stata condotta mediante invio di una scheda ad hoc a tutti i coordinamenti regionali dei programmi di screening oncologici alla fine del mese di giugno. Essa sarà ripetuta nell’ottobre di questo anno.

Lo scopo della survey è stato quello di confrontare il numero di inviti e di esami fatti nel primo quadrimestre e nel maggio 2020 e di confrontarli con i medesimi numeri del 2019 negli stessi intervalli temporali. In tal modo si è pensato di misurare il ritardo accumulato nel rispetto all’anno precedente e, considerando solo il mese di maggio, la velocità di ripartenza dei programmi.

Inoltre, applicando i tassi di identificazione dell’anno precedente (regione specifici) delle lesioni oggetto dei programmi di screening (carcinomi mammari, adenomi avanzati e carcinomi colorettali, lesioni cervicali CIN2 o più gravi), desunti dai dati delle survey nazionali annualmente condotte dall’Osservatorio Nazionale Screening per tutta Italia (anno di riferimento 2018), si è stimato il numero presunto di lesioni che alla fine di maggio non erano ancora state diagnosticate rispetto all’anno precedente. Infine è stato stimato il ritardo accumulato in “mesi standard”, ovverosia il numero di mesi di attività che sarebbero necessari per recuperare il ritardo accumulato se il programma andasse alla stessa velocità dell’anno precedente, ossia mantenesse le stesse modalità organizzative del periodo pre-pandemico. Si ottiene facilmente moltiplicando la proporzione di test in meno effettuati nel 2020 in un certo intervallo di tempo per il numero di mesi che compongono il periodo. Ad esempio, se nei primi 5 mesi si sono fatti il 40% di esami in meno il numero di mesi standard è uguale a 2.

Nel presente rapporto considereremo solo i test di screening eseguiti e non gli inviti o gli utenti contattati.

Per ogni tipo di programma di screening presenteremo:

1) il ritardo cumulato (in numeri assoluti e in percentuale) nel periodo gennaio-maggio 2020 rispetto allo stesso periodo 2019 in ogni Regione per ogni tipo di screening
2) il numero di Regioni che nel mese di maggio hanno ripreso l’esecuzione dei test di screening. Abbiamo definito che era avvenuta la ripresa dello screening se almeno 20 test di screening erano stati eseguiti
3) la differenza di esami di screening (in numeri assoluti e in percentuale) del mese di maggio 2020 con maggio 2019
4) il numero presunto di lesioni in meno diagnosticate rispetto al 2019
5) i “mesi standard” di ritardo.

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