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Il sondaggio. ESITAZIONE NEI CONFRONTI DELLA VACCINAZIONE ANTI-COVID TRA I PAZIENTI CON TUMORI EMATOLOGICI

Un sondaggio tra più di 6.500 pazienti americani con tumori del sangue e tra i sopravvissuti ha rivelato che solo la metà molto probabilmente si sottoporrà al vaccino contro il COVID-19, mentre uno su tre probabilmente non lo farà o non ne è sicuro.

Il sondaggio nazionale è il risultato della collaborazione tra la Leukemia & Lymphoma Society (LLS), la Boston University Questrom School of Business e The Behaviouralist, una società di consulenza di ricerca con sede a Londra. I pazienti con tumori del sangue presentano un rischio grave di infezione da COVID-19. Alcuni studi preliminari suggeriscono che circa la metà dei pazienti con tumori ematologici ricoverati in ospedale con COVID-19 muoiono a causa del virus.

“Questi risultati sono preoccupanti, a dir poco”, ha affermato Gwen Nichols, Chief Medical Officer di LLS. “Sappiamo che i pazienti oncologici – e i pazienti con tumori ematologici, in particolare – sono suscettibili agli effetti peggiori di questo virus. Tutti noi nella comunità medica dobbiamo aiutare i pazienti a capire l’importanza di vaccinarsi”. “In molte comunità si sta offrendo ai pazienti con tumori ematologici l’accesso preferenziale alle forniture limitate dei vaccini, ma questo non significa che i pazienti siano disponibili ad essere vaccinati”, ha dichiarato la dott.ssa Rena Conti, Dean’s Research Scholar e Associate Professor alla Boston University Questrom School of Business. “Abbiamo necessità sia di forniture adeguate che di una forte richiesta di vaccinazioni per mantenere al sicuro questa popolazione vulnerabile”.

Il sondaggio

I pazienti e i sopravvissuti inclusi nel database LLS sono stati intervistati nelle prime 3 settimane di dicembre 2020. In quel periodo, la Food and Drug Administration (FDA) americana ha concesso l’autorizzazione all’uso di emergenza dei vaccini Moderna e Pfizer–BioNTech contro il COVID-19. Circa 6 su 10 (59,8%) dei 6.516 intervistati erano donne; l’86% bianche, 6,5% nere o afroamericane, e il 4,7% ispaniche o latine. L’età media degli intervistati era 64 anni, e la maggior parte di loro aveva almeno una laurea. Il 70% degli intervistati ha riferito che è molto probabile (50%) o probabile (20%) che si sottoponga al vaccino contro il COVID-19. Il rimanente 30% ha dichiarato molto improbabile (8%), improbabile (9%), o né probabile né improbabile (13%).

Esitazione nei confronti del vaccino

Il sondaggio è al momento il più grande realizzato che ha indagato l’attitudine dei pazienti oncologici e dei sopravvissuti al cancro nei confronti dei vaccini contro il COVID-19. Ci sono segnalazioni diffuse che i pazienti con il cancro e i sopravvissuti in tutto il Paese hanno incontrato difficoltà nell’accesso al vaccino. I risultati del sondaggio aggiungono un’altra pagina alla storia: una grande percentuale dei pazienti oncologici potrebbe non sentirsi a proprio agio venendo vaccinata, anche se il vaccino fosse disponibile. I motivi più comuni per l’indecisione sono le preoccupazioni per gli effetti collaterali e la convinzione che i vaccini non siano stati testati in modo adeguato. Non c’è motivo di credere che i vaccini anti-COVID-19 siano meno sicuri per i pazienti con tumori ematologici. Si teme tuttavia che i pazienti con alcuni tipi di tumori del sangue o che sono sottoposti a determinati trattamenti possano non montare la stessa risposta immunitaria della popolazione generale. I pazienti oncologici sono stati largamente esclusi dagli studi sui vaccini contro il COVID-19. LLS ha lanciato l’LLS National Patient Registry, aperto ai pazienti con tumori del sangue, per aiutare a fornire risposte a domande importanti sull’efficacia dei vaccini.

“Al momento non abbiamo dati chiave e i pazienti lo sanno”, ha dichiarato la dott.ssa Nichols. “Può essere uno dei motivi per cui sono scettici. Migliorando la nostra conoscenza sulla risposta ai vaccini da parte dei pazienti con tumori del sangue e dei sopravvissuti, possiamo sviluppare strategie migliori per proteggerli dal COVID-19”. LLS prevede inoltre di ripetere il sondaggio per valutare l’evoluzione dell’accesso ai vaccini da parte dei pazienti e l’intenzione di vaccinarsi. Questo aiuterà a migliorare i futuri sforzi educazionali e divulgativi rivolti a questa comunità vulnerabile.