Notiziario AIOM

Stati Uniti. PAZIENTI SOPRAVVISSUTI AL CANCRO PREOCCUPATI DI NON POTER PROSEGUIRE LE CURE

Agli inizi della pandemia del 2020, un terzo dei sopravvissuti al cancro negli Stati Uniti era preoccupato a causa di interruzioni nella cura della loro malattia e di eventuali problemi economici nel proseguirla, secondo uno studio pubblicato sul Journal of Psychosocial Oncology. “Il nostro lavoro dimostra l’importanza di una comunicazione chiara tra operatori sanitari e pazienti, che sperimentano preoccupazioni e incertezze che possono influire sulla salute mentale durante la pandemia, poiché il panorama della fornitura di assistenza continua a cambiare”, spiega Corinne Leach, dell’American Cancer Society, prima autrice dello studio. I ricercatori hanno esaminato le preoccupazioni dei sopravvissuti al cancro in relazione al trattamento, all’infezione e alla situazione finanziaria all’inizio della pandemia negli Stati Uniti. Per questo hanno utilizzato i dati raccolti tramite un sondaggio, effettuato dal 25 marzo all’8 aprile 2020, dal Survivor Views Panel dell’American Cancer Society Cancer Action Network (ACS CAN) 2019-2020. Innanzitutto, gli esperti sottolineano di aver osservato che molti sopravvissuti al cancro hanno subito interruzioni nei trattamenti sanitari. Il 77% dei partecipanti era preoccupato di essere ad alto rischio per forme gravi di Covid-19 e temeva il ricovero in terapia intensiva o la morte in caso fosse stato infettato, mentre il 27% temeva che la pandemia avrebbe reso difficile permettersi economicamente le cure per il cancro, e molti intervistati hanno condiviso la preoccupazione di dover decidere cosa acquistare tra medicine o cibo. La paura di ammalarsi e l’incertezza sulla propria situazione portava le persone sopravvissute al cancro a segnalare misure autoindotte per ridurre il rischio di infezione, come l’allontanamento sociale e l’uso di mascherine. Molti intervistati hanno parlato di sensazione di isolamento sociale, di solitudine in generale, e della sensazione di essere isolati durante la pandemia. Un tema particolare emerso nelle analisi dei dati è stata la preoccupazione espressa dai sopravvissuti per l’impossibilità di portare un accompagnatore agli appuntamenti di persona. Sebbene i partecipanti comprendessero e rispettassero la decisione dei sistemi sanitari di istituire misure per proteggere il personale e i pazienti dall’infezione da Sars-CoV-2, infatti, sembravano non gradire la nuova regola, specialmente quando si trovavano nella situazione di poter ricevere cattive notizie, come una recidiva del cancro. “I ritardi e le cancellazioni rilevati dai sopravvissuti al cancro nel sondaggio evidenziano la necessità di interventi politici e di nuovi modelli di consegna dei servizi che rendano sicuro per i malati di cancro ricevere cure. È evidente la necessità di politiche pubbliche che affrontino le preoccupazioni finanziarie associate alla pandemia”, scrivono gli autori. Secondo gli esperti, tali politiche dovrebbero includere l’aumento dei finanziamenti federali Medicaid per garantire che le persone possano ottenere copertura sanitaria nel caso in cui si trovassero senza assicurazione, aumentare i finanziamenti per i programmi di screening del cancro dei Centers for Disease Control and Prevention e sovvenzionare il National Institutes of Health per riavviare gli studi clinici interrotti.

Bibliografia

Journal of Psychosocial Oncology 2021. Doi: 10.1080/07347332.2021.1888184
http://doi.org/10.1080/07347332.2021.1888184