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Lo studio di Nature. IMMUNOGENICITÀ ED EFFICACIA DELLA VACCINAZIONE ETEROLOGA ChadOx1/BNT162B2 NEGLI OPERATORI SANITARI

In seguito all’immunizzazione con il vaccino AstraZeneca ChAdOx1-S-nCoV-19 sono stati riportati effetti collaterali gravi. Questo ha indotto le autorità sanitarie europee a raccomandare il vaccino a mRNA Pfizer BNT162b2 per la seconda dose nei pazienti sotto i 55 anni che avevano ricevuto la prima dose di vaccino ChAdOx1-S-nCoV-19

Uno studio pubblicato in Nature ha rivelato in un’analisi osservazionale real-world tra gli operatori sanitari che la combinazione eterologa dei vaccini ChAdOx1-S-nCoV-19 (ChAd) / BNT162b2 (BNT) (come prima e seconda dose) offre una protezione migliore contro la sindrome respiratoria grave acuta da infezione di coronavirus-2 (SARS-CoV-2), rispetto alla combinazione omologa di vaccini BNT/BNT.

Attraverso un sondaggio longitudinale che ha incluso 13.121 operatori sanitari è stata determinata l’immunità contro la proteina spike conferita da ciascuna combinazione di vaccini. I dati sono stati estratti dalla banca dati della medicina del lavoro dello University Hospital di Lione (Hospices Civils de Lyon, HCL) in Francia.

Sono state rilevate 10 infezioni tra le 2.512 persone incluse nel gruppo di vaccinazione eterologa, rispetto a 81 tra i 10.609 partecipanti nel gruppo di vaccinazione omologa. I risultati hanno indicato che entrambe le combinazioni vaccinali inducevano forti risposte anticorpali anti-spike. Tuttavia, i sieri delle persone immunizzate con la vaccinazione eterologa hanno mostrato un’attività neutralizzante più potente, indipendentemente dalla variante di SARS-CoV-2.

È stato osservato che il maggior potenziale alla neutralizzazione era in linea con frequenze più alte di stimolazione delle cellule B della memoria, attivate per riconoscere il dominio di legame del recettore (RBD) per SARS-CoV-2. Al contempo, il vaccino ChAd dopo la prima dose ha indotto una risposta IgG più debole, ma una più forte delle cellule T rispetto al vaccino BNT. Quindi il regime vaccinale eterologo può risultare adatto per le persone immunocompromesse.

Analisi del modello di regressione multipla logistica hanno rivelato che l’età non era associata alla probabilità di contrarre l’infezione, mentre la stessa probabilità dopo la vaccinazione dipendeva significativamente dal regime vaccinale. È stato visto che i vaccinati con la combinazione BNT/BNT avevano probabilità due volte maggiori di essere infettati rispetto a coloro che avevano ricevuto la combinazione ChAd/BNT.

Inoltre, è stata misurata la capacità dei campioni di siero di neutralizzare le particelle virali pseudotipizzate di proteina spike di SARS-CoV-2. I risultati indicavano che nessun siero ha mostrato attività neutralizzante prima dell’inoculazione o dopo la prima dose. L’attività neutralizzante è comparsa dopo la seconda dose; i sieri dei pazienti vaccinati con la sequenza ChAd/BNT hanno mostrato efficacia neutralizzante superiore a quella dei vaccinati con BNT/BNT.

È stata analizzata anche la capacità dei sieri di prevenire l’infezione con cellule VeroE6 da isolati di SARS-CoV-2 di cladi diversi. Le persone vaccinate con ChAd/BNT hanno mostrato titoli sierici di anticorpi neutralizzanti da 2,3 a 3,6 volte maggiori contro le diverse varianti, rispetto al gruppo vaccinato con BNT/BNT. Questi risultati suggeriscono che il potenziale neutralizzante degli anticorpi generati dalla vaccinazione eterologa è meno influenzato dalle mutazioni della proteina spike osservate nelle varianti VOC, rispetto a quello degli anticorpi indotti dalla vaccinazione omologa.

E ancora, la risposta delle cellule T dei vaccini contro peptidi del dominio di legame del recettore (RBS) è stata monitorata longitudinalmente con il dosaggio di rilascio dell’interferone (IFN) γ nel sangue intero. I risultati mostravano che la risposta delle cellule T era più elevata dopo immunizzazione con il vaccino ChAd rispetto al vaccino BNT e aumentava corrispondentemente con una dose ‘booster’ di BNT. Entrambi i regimi vaccinali potrebbero evocare un aumento progressivo della frequenza delle cellule T S-reattive CD4 e CD8 dalla fase pre-vaccinale a quella dopo il ‘booster’. Inoltre la combinazione eterologa ha dato luogo a una risposta più potente delle cellule T CD4, sia dopo la prima dose che dopo la dose ‘booster’, e a un trend in crescita della risposta delle cellule T CD8 dopo la dose ‘booster’.

Infine, l’attività degli anticorpi neutralizzanti era associata ai titoli di IgG S1 o RBD-specifici, indipendentemente dalla variante analizzata e non era associata ai livelli di IgA. Questi risultati suggeriscono che vengono prodotti anticorpi neutralizzanti migliori da un’attivazione sostenuta delle cellule B. Perciò la qualità degli anticorpi sottolinea il maggior potenziale neutralizzante della risposta anticorpale indotta dalla vaccinazione eterologa.

Anche un altro studio ha comparato le schedule di vaccinazione con lo stesso intervallo “prima dose-‘booster’”. I risultati indicavano che, per intervalli brevi, le risposte umorali indotte da entrambi i regimi erano paragonabili. Allo stesso tempo, un intervallo più lungo tra le due dosi potrebbe facilitare la sinergia tra i due vaccini diversi.

I risultati di questo studio hanno rivelato un profilo osservazionale real-word del regime vaccinale eterologo ChAd/BNT negli operatori sanitari. I risultati hanno confermato che questa modifica della schedula vaccinale offre una immunità protettiva più potente rispetto al regime omologo della schedula BNT/BNT “prima dose-‘booster’”. In ogni caso, si raccomandano ulteriori studi a conferma di questi risultati e un follow-up più lungo per confermarrli ulteriormente e confutare i fattori confondenti, quali ad esempio livelli diversi di esposizione al virus.

I risultati suggeriscono, infine, che la combinazione eterologa ChAd/BNT potrebbe essere particolarmente adatta ai pazienti immunocompromessi.

Riferimento bibliografico: