Notiziario AIOM

Lo studio. LA SUSCETTIBILITA’ E LA GRAVITA’ DEL COVID-19 POSSONO VARIARE A SECONDA DEL TIPO DI TUMORE

Una analisi del Coronavirus Cancer Monitoring Project (UKCCMP) ha rivelato la differenza di suscettibilità e di gravità dell’infezione da SARS-CoV-2 nei pazienti con tipi diversi di tumore.

I ricercatori hanno generato tabelle di rischio individualizzate per i pazienti oncologici considerando l’età, il sesso e il sottotipo di tumore che potrebbero essere utili per i medici per le discussioni sui rischi-benefici per spiegare i rischi di COVID-19 e favorire un approccio evidence-based alle policy di isolamento sociale nazionale.

Tra 1044 partecipanti del UKCCMP arruolati dal 18 marzo all’8 maggio 2020, tutti con cancro e infezione da SARS-CoV-2 confermata da analisi di laboratorio, il tasso di mortalità era del 30,6%, con COVID-19 come causa di morte registrata nella maggior parte dei casi (92,5%).

Come riportato sulla rivista The Lancet Oncology, il tasso di mortalità (CFR) per ogni causa era correlato in modo significativo con l’età, partendo dallo 0,10 nei partecipanti con età 40–49 per arrivare a 0,48 in quelli di almeno 80 anni e anche con il sesso, con un rischio significativamente maggiore negli uomini rispetto alle donne (35,6 vs 23,6%; odds ratio [OR]=1,92).

L’analisi del sottotipo di tumore ha mostrato che il tasso di mortalità (CFR) aumentava in modo significativo nei pazienti con leucemia relativamente al gruppo di riferimento di quelli con tumore del tratto digestivo (escluso tumore colon retto), con OR 2,25 in seguito all’aggiustamento per età e sesso. Gli autori riferiscono che il tumore della prostata era significativamente associato ad un aumento del tasso di mortalità versus il tipo di tumore di riferimento nell’analisi univariabile, mentre il tumore del seno e dell’apparato genitale femminile erano associati ad una diminuzione del tasso di mortalità, ma queste associazioni non sono risultate significative all’analisi multivariabile “sottolineando l’effetto dell’età e del sesso del paziente”.

Inoltre, i pazienti affetti da COVID-19 con neoplasie ematologiche (n=227) erano maggiormente soggetti, rispetto alla controparte con tumori non ematologici, ad avere un decorso grave o critico dell’infezione da COVID-19, odds ratio (OR) 1,57, e a richiedere l’ossigenoterapia ad alto flusso, la ventilazione non invasiva o il ricovero in terapia intensive (OR 1,82 – 2,10 e 2,73, rispettivamente).

Il rischio di morte durante l’ospedalizzazione per COVID-19 era particolarmente alto per i pazienti con tumori ematologici trattati con chemioterapia entro 4 settimane dalla diagnosi di COVID-19 (OR=2,09), riferisce Gary Middleton, dell’Università di Birmingham (Regno Unito).

“L’interruzione immunologica osservata nei pazienti con leucemia e l’utilizzo di regimi terapeutici mielosoppressivi potrebbero generare una combinazione di rischi, in termini di possibilità di infezione iniziale da SARS-CoV-2, cioè  la sua capacità di prendere piede nell’ospite, e in termini di evoluzione della malattia a valle e probabilità di conseguenze gravi, come la tempesta di citochine e l’insufficienza multi-organo”, ipotizzano gli autori.

Gli autori dello studio ammettono che “ci sono ostacoli all’interpretazione dei nostri risultati, perchè questo studio si basava sui codici dei sottotipi di tumore ICD-10 e la leucemia  comprende un gruppo eterogeneo di condizioni”, ma fanno notare che i risultati sono simili a quelli riportati “in un articolo in pre-stampa nel Regno Unito e in numerosi articoli di coorti cinesi.” Il team conclude: “Il prossimo impegno di UKCCMP, in collaborazione con consorzi internazionali, è definire il rischio con una granularità maggiore comprendendo diversi sottotipi di un dato tumore.”

Bibliografia

Lee LYW, Cazier J-B, Starkey T, et al. COVID-19 prevalence and mortality in patients with cancer and the effect of primary tumour subtype and patient demographics: a prospective cohort study. Lancet Oncol; Advance online publication 24 August 2020. doi: 10.1016/ S1470-2045(20)30442-3