Notiziario AIOM

Telemedicina. EFFICACIA DELL’ASSISTENZA VIRTUALE AI PAZIENTI ONCOLOGICI DURANTE LA PANDEMIA

In uno studio di singolo centro, pubblicato su JCO Oncology Practice, David Hsiehchen e colleghi hanno riscontrato che la sostituzione delle visite in persona con la telemedicina per i pazienti oncologici in terapia sistemica durante la pandemia COVID-19 non è risultata associata ad una minore efficacia della cura oncologica o ad un aumento della frequenza delle urgenze o dei ricoveri.

Informazioni sullo studio

Lo studio ha valutato i fattori di efficacia clinica e di sicurezza del trattamento in una coorte di 105 nuovi pazienti che avevano cominciato la terapia sistemica presso il University of Texas Southwestern Cancer Center in un periodo di tre mesi, tra marzo e maggio 2020, quando le visite in presenza erano state in larga parte sostituite da quelle di telemedicina. Di questi pazienti, 103 erano abbinati per propensione a 103 (di 206) nuovi pazienti che avevano iniziato le cure nello stesso periodo di tre mesi del 2019, per i quali le visite erano in persona.

Risultati principali

Una riduzione del numero di nuovi pazienti all’inizio della pandemia ha rappresentato la grande differenza nel volume totale tra le coorti di telemedicina (senza confronto) e di visite in presenza (105 vs 206). Nella coorte di telemedicina, circa due terzi degli incontri erano in telemedicina, con il 26% dei pazienti che ha effettuato solo visite di telemedicina. Per le coorti di telemedicina e visite in persona abbinate secondo propensione, il numero mediano di incontri telefonici, avviati dai pazienti in relazione alla cura nei tre mesi di follow-up, era 3 vs 3 (p = 0,40). Il tempo medio alla stadiazione era 8 giorni vs 9 (p = 0,27) e il tempo medio all’inizio della terapia era 15 giorni vs 18 (p = 0,09).

Gli invii alle cure palliative sono stati eseguiti per il 6,8% dei pazienti vs il 10,7% (p = 0,32). Tra 51 vs 50 pazienti eleggibili per i test molecolari, la richiesta di test è stata formulata per il 39,2% dei pazienti vs il 40,0% (p = 0,99). L’interruzione della chemioterapia si è verificata nel 13,6% dei pazienti vs 16,5% (p = 0,56).

Il numero complessivo delle visite al pronto soccorso per ogni causa era 45 vs 51 (p = 0,70) e il numero di visite al pronto soccorso specificamente per la malattia oncologica era 35 vs 33 (p = 0,88). Il totale dei ricoveri d’urgenza per qualsiasi causa era 31 vs 28 (p = 0,83) e quello dei ricoveri di emergenza correlati al cancro era 26 vs 24 (p = 0,85). Il numero totale dei ritardi nei trattamenti era 29 vs 35 (p = 0,58) e la durata media dei ritardi era di 10,8 giorni vs 9,2 (p = 0,26). Nessun paziente è stato ricoverato per COVID-19.

La coorte di telemedicina ha permesso ai pazienti di evitare 192,2 miglia di viaggio per paziente, che risultano in una media di 211,4 minuti risparmiati per paziente.

Gli investigatori hanno dunque concluso che “la sostituzione dell’assistenza in persona con quella virtuale in oncologia non porta ad un peggioramento dell’efficacia o degli esiti della malattia. Date le maggiori difficoltà per i pazienti di ottenere le cure oncologiche durante la pandemia, lo studio indica che gli sforzi per la telemedicina possono essere intensificati in sicurezza. I risultati hanno inoltre implicazioni per l’uso continuativo dell’assistenza virtuale in oncologia anche dopo la pandemia.”