Notiziario AIOM

TERAPIE MIRATE E IMMUNO-ONCOLOGIA PROTAGONISTE AL CONGRESSO AIOM GIOVANI

La pandemia non ferma la ricerca contro il cancro. Dal polmone al seno, le sperimentazioni più importanti

di Federica Marmorino

Oncologo Medico presso l’Università di Pisa e Coordinatore WG AIOM Giovani

Uno dei molteplici cambiamenti nella vita degli oncologi causati dalla pandemia SARS-CoV-2 è rappresentato dalla modalità di fare aggiornamento in oncologia. In questo nuovo scenario, lo scorso 10 luglio si è tenuta in modalità webinar la XIV edizione del congresso Nazionale di AIOM Giovani, organizzato dai 10 giovani oncologi del Working Group (WG): Raffaele Giusti, Stefania Stucci, Amelia Altavilla, Gaia Griguolo, Patrizia Giannatempo, Lorena Incorvaia, Federica Morano, Elena Ongaro, Mariagrazia Rodriquenz e Federica Marmorino.

Appuntamento imperdibile, il congresso Nazionale AIOM Giovani, che si tiene ogni anno a Perugia, ha un significato molto importante per i giovani oncologi, perché offre la possibilità ad alcuni promettenti ricercatori di poter vivere l’esperienza di una “prima presentazione” frontale in un congresso con risonanza nazionale. Oltre che fonte di aggiornamento e discussione di novità nell’ambito delle scoperte in oncologia, questo evento permette ogni anno di ampliare il network di collaborazioni tra i giovani oncologi e la ricerca spontanea in Italia.
Anche se il mondo si è fermato, per fortuna la ricerca ed il progresso scientifico in Oncologia sono andati avanti e nel 2020 sono stati presentati studi con risultati molto importanti nell’ambito di diverse neoplasie solide, che potranno sicuramente influenzare la nostra quotidiana pratica clinica.

Queste motivazioni hanno portato il Direttivo Giovani a decidere di organizzare un evento in modalità webinar, per discutere e dibattere sulle importanti novità che il 2020 ha offerto, proprio per l’impatto che questi dati avranno nella scelta delle terapie dei pazienti.
Chi, come me, ha partecipato ai precedenti congressi di Perugia ricorda bene l’atmosfera familiare e di grande entusiasmo che si respira. Ma, pur collegati ognuno dalle proprie postazioni di lavoro o da casa, abbiamo dato voce alla condivisione ed al dibattito scientifico tra gli oncologi.
Infatti il congresso è stato un vero successo “social”, vista l’elevatissima affluenza di oncologi collegati in diretta a seguire le varie relazioni.

L’evento è stato suddiviso in 4 sessioni diverse, riguardanti 4 differenti ambiti di patologia, e ha visto impegnati tra i relatori 4 giovani oncologi (Filippo Pietrantonio, Francesco Massari, Maria Vittoria Dieci e Gabriele Minuti) e 4 senior che hanno tenuto il “take home message” (Alfredo Falcone, Marcello Tucci, Saverio Cinieri e Rita Chiari).
Le principali innovazioni scientifiche del 2020 senza alcun dubbio investono l’uso dei farmaci immunoterapici nelle varie patologie.
Rilevanti per la pratica clinica i dati presentati nella sessione dei tumori gastrointestinali, in cui sono emersi i risultati dello studio KEYNOTE 177, che incorona, per la prima volta in un confronto randomizzato, un farmaco immunoterapico come possibile opzione standard di prima linea di terapia in pazienti con tumore del colon-retto metastatico con instabilità dei microsatelliti, sollevando il problema dell’assenza di approvazione in Italia da parte delle agenzie regolatorie.

Il 2020 ha regalato un’altra opzione terapeutica nella patologia colorettale metastatica; in particolare i dati dello studio BEACON hanno mostrato che encorafenib in combinazione con cetuximab ha significativamente migliorato la sopravvivenza globale in pazienti con tumore del colon-retto metastatico con mutazione BRAFV600E, un sottogruppo di pazienti noto per la sua cattiva prognosi.
Anche per il trattamento dei tumori genitourinari ritroviamo conferme di superiorità in termini di sopravvivenza globale rispetto allo standard care per l’uso di pembrolizumab + axitinib nel trattamento di prima linea in pazienti affetti da tumore renale metastatico. Emerge un’importante novità per la scelta del trattamento di mantenimento nei pazienti con tumori uroteliali metastatici che abbiano ricevuto un trattamento chemioterapico di induzione a base di platino: infatti i dati dello studio JAVELIN Bladder individuano nel mantenimento con avelumab la nuova opzione standard di terapia in questo setting.
L’ immunoterapia apre grandi prospettive anche per il trattamento di una delle forme più aggressive tra i carcinomi mammari, quelli triplo negativo. Infatti l’agente immunoterapico pembrolizumab, associato al trattamento chemioterapico di prima linea, ha dimostrato una significativa riduzione del rischio di progressione di malattia nelle pazienti con tumore della mammella triplo negativo metastatico, aprendo la discussione a nuove future opzioni di scelta di terapia.

Dati di interesse nelle patologie HER2 positive, non solo della mammella, ma anche nei tumori del colon, dello stomaco e del polmone, sono i risultati degli studi DESTINY, affrontati da tutti i relatori, in cui emerge chiaramente la spiccata attività dell’anticorpo-coniugato trastuzumab deruxtecan in queste specifiche sotto-popolazioni, oltre alla discreta maneggevolezza e tollerabilità.
Nella patologia polmonare, il rilevante impatto nella futura pratica clinica della target therapy è stato discusso anche nella malattia radicalmente operata, in virtù dell’impressionante vantaggio in termini di sopravvivenza libera da malattia, ma con dati di sopravvivenza globale non ancora maturi, di osimertinib (EGFR-TKI di terza generazione) come terapia adiuvante per la durata di 3 anni in pazienti con mutazione classica di EGFR radicalmente operati. Sull’altro fronte, per quanto riguarda la malattia non oncogene-addicted, non potevano mancare dati sull’immunoterapia, con il beneficio in sopravvivenza globale dimostrato dalla combinazione di nivolumab/ipilimumab per 2 anni in associazione ad un ridotto numero di cicli di chemioterapia a base di platino (2 cicli) rispetto al trattamento standard.

Noi del WG Giovani ci tenevamo a ringraziare pubblicamente tutti i relatori sia per la loro estrema disponibilità nell’accettare il nostro invito al congresso webinar sia per l’elevato livello scientifico delle loro relazioni. Siamo soddisfatti che il congresso si sia tenuto ugualmente nonostante il periodo storico che stiamo vivendo e siamo entusiasti del successo ottenuto.
Il congresso si è concluso con la promessa (e la speranza) di rivedersi l’anno prossimo tutti insieme a Perugia.