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The Lancet Oncology. TASSI DI EVENTI AVVERSI AL VACCINO MODERNA mRNA-1273 CONTRO IL COVID-19 IN PAZIENTI ONCOLOGICI SOTTOPOSTI A RADIOTERAPIA

In uno studio monocentrico italiano descritto in una lettera all’editore di The Lancet Oncology, Scoccianti e colleghi hanno osservato che i pazienti sottoposti a radioterapia per il cancro nei sei mesi precedenti alla vaccinazione Moderna mRNA-1273 anti-COVID-19 non hanno presentato differenze nelle reazioni avverse al vaccino rispetto ai volontari sani vaccinati.

Come affermato dagli investigatori, “poichè la radioterapia può influire sul sistema immunitario sia sopprimendo che potenziando la risposta immunitaria, la sicurezza dei vaccini contro il COVID-19 potrebbe essere diversa in questo specifico ambito”. …. “Perciò i dati sulla tollerabilità ai vaccini anti-COVID-19 in questa popolazione potrebbero risultare interessanti per i radiologi oncologi, vista la scarsità di dati per aiutare il counselling del paziente”.

Lo studio ha incluso 153 pazienti oncologici dell’Ospedale Santa Maria Annunziata, Azienda USL Toscana Centro di Firenze, e una coorte di riferimento costituita da 185 volontari dei servizi medici di emergenza dello stesso ospedale, non affetti dal cancro. I pazienti dovevano ricevere due dosi di vaccino a distanza di 28 giorni e i volontari venivano vaccinati nello stesso periodo.

I pazienti trattati con terapie sistemiche nei sei mesi precedenti sono stati esclusi dallo studio. La radioterapia era in corso nel 27% dei pazienti ed era stata completata nei 3 e 6 mesi precedenti rispettivamente nel 28% e nel 45% del totale.

Risultati chiave

Non si sono verificati eventi avversi precoci dopo la prima e la seconda dose nel 33% e nel 38% del gruppo sottoposto a radioterapia vs il 25% e il 25% del gruppo di controllo.

Tra gli eventi avversi precoci, quelli di grado 1 dopo la prima e la seconda dose si sono verificati nel 58% e nel 41% del gruppo di radioterapia vs il 72% e il 41% del gruppo di controllo. Eventi avversi di grado 2 si sono manifestati rispettivamente nel 5% e 26% vs 4% e 42% dei casi (p = 0,46 per la prima dose; p = 1,00 per la seconda dose). Eventi avversi di grado 3 erano osservati nell’1% e 4% vs 1% e 10% (p = 0,45 e p = 0,99). Il più comune era la febbre nel 3% dei casi dopo la seconda dose nel gruppo di radioterapia vs 5% nel gruppo di controllo. Gli eventi di grado 4 (febbre in entrambi i gruppi) sono stati osservati nello 0% e 4% vs 0% e 5% (p = 0,73 dopo la seconda dose).

Per quanto riguarda gli eventi avversi tardivi – che si verificano entro 28 giorni dopo ogni dose – quelli di grado 2 dopo la prima e la seconda dose sono comparsi nello 0% e 1% del gruppo di radioterapia vs 1% e 2% nel gruppo di controllo (p = 0,82 e p = 0,72). Gli eventi di grado 3 sono stati osservati nel 4% e 0% vs 2% e 1% (p = 0,17 e p = 0,82). Tutti gli eventi di grado 3 nel gruppo di radioterapia erano costituiti da reazioni in sede d’iniezione; nel gruppo di controllo si sono registrati due casi di linfoadenopatia ascellare e un caso ciascuno di reazione in sede d’iniezione e abbassamento della pressione arteriosa. Non sono stati osservati eventi avversi di grado 4.

Gli investigatori concludono “in sintesi, i nostri dati, anche se basati su un numero ridotto di pazienti e limitati dalla natura osservazionale dello studio, hanno mostrato che il profilo di sicurezza del vaccino Moderna mRNA-1273 non crea problematiche specifiche nei pazienti oncologici trattati con la radioterapia nei 6 mesi precedenti”.