Notiziario AIOM

“UNIAMOCI IN UNO SFORZO A LIVELLO MONDIALE PER COMBATTERE COVID-19 E CANCRO”

Intervista al Presidente della Union for International Cancer Control (UICC)

Anil K. D’Cruz: “La pandemia minaccia di rallentare il progresso nella lotta ai tumori a numerosi livelli. La comunità internazionale ha la responsabilità di abbattere le barriere che limitano l’accesso ai farmaci essenziali nei Paesi a basso reddito”

Lo scorso ottobre, in una cerimonia virtuale dell’Assemblea Generale della Union for International Cancer Control (UICC), Anil K. D’Cruz, Direttore del Dipartimento di Oncologia Apollo Hospitals di Mumbai, Chennai e Delhi (India), ha iniziato il suo mandato di 2 anni come Presidente dell’Organizzazione globale contro il cancro e ha riconosciuto le difficoltà senza precedenti per la comunità oncologica internazionale causate dalla pandemia da COVID-19 in corso.

“L’attuale pandemia ha procurato effetti devastanti sulla gestione dei pazienti, sui programmi di screening, sui costi delle terapie, oltre che sulla sostenibilità finanziaria di molte organizzazioni e ospedali,” afferma il dott. D’Cruz. “Mentre dobbiamo supportare i governi nel controllo di questa pandemia, non dobbiamo perdere la concentrazione e garantire che il tema cancro sia sempre presente nei nostri pensieri mentre cerchiamo di adattarci alla ‘nuova normalità’. Dobbiamo collaborare e sostenerci a vicenda mentre comprendiamo ogni giorno sempre di più i punti di intersezione tra COVID-19 e cancro. Verranno modificate le dinamiche dell’assistenza oncologica, con cambiamenti dei protocolli terapeutici e degli screening. Nella UICC ci auguriamo di svolgere un ruolo centrale nel rispetto della nostra missione di unità e sostenendo la comunità oncologica globale nella lotta contro il cancro.”

Una brillante carriera in Oncologia

Primo oncologo indiano a ricoprire il ruolo di Presidente di UICC, che comprende 1.200 membri di 172 Paesi, il dott. D’Cruz è famoso a livello mondiale per la sua ricerca sul trattamento dei tumori testa-collo. Nel 2015, nella sessione plenaria del meeting annuale di ASCO, ha presentato i risultati del suo importante studio di Fase III sulla dissezione elettiva del collo nei pazienti con carcinoma a cellule squamose in fase precoce con linfonodi clinicamente negativi, pubblicati in seguito sul The New England Journal of Medicine. Lo studio ha rilevato che, tra i pazienti con carcinoma orale a cellule squamose in fase precoce, la sopravvivenza globale a 3 anni era significativamente maggiore in quelli trattati con la dissezione elettiva del collo rispetto alla dissezione terapeutica, con una percentuale dell’80% rispetto al 67,5%, rispettivamente.1

Prima di diventare Direttore del dipartimento di Oncologia di Apollo Hospitals, il dott. D’Cruz era Direttore e responsabile di Head and Neck Services al Tata Memorial Hospital di Mumbai. Nella sua carriera trentennale, il dott. D’Cruz ha pubblicato più di 200 studi peer-reviewed ed è co-autore di numerosi libri di testo sull’oncologia, tra cui Atlas of Operative Surgical Oncology (Jaypee Brothers Medical Publishers, 2017); Hamilton Bailey’s Physical Signs: Demonstrations of Physical Signs in Clinical Surgery, 19a edizione (CRC Press, 2016); e UICC Manual of Clinical Oncology, nona edizione (Wiley-Blackwell, 2015).

Il dott. D’Cruz è stato membro del Consiglio di Amministrazione di UICC, co-presidente del World Cancer Congress 2016 a Parigi e nel 2014 membro del Comitato organizzativo del World Cancer Congress che si è tenuto a Melbourne. E’ inoltre membro di numerose organizzazioni professionali in India, tra le quali Indian Society of Surgical Oncology, Association of Surgeons of India, Indian Society for Cancer Research, Indian Association of Surgical Oncology, e Action Council for Tobacco Control.

The ASCO Post ha intervistato il dott. D’Cruz sugli obiettivi che spera di raggiungere durante il suo mandato di Presidente di UICC, i cambiamenti che si trova ad affrontare, l’impatto della pandemia COVID-19 sull’assistenza oncologica e il programma che UICC lancerà per cercare di ridurre l’incidenza del cancro (in modo particolare del seno e della cervice).

Superare le sfide della pandemia mondiale

Il suo mandato di Presidente di UICC terminerà nel 2022. Quali sono gli obiettivi che si prefigge di raggiungere in un anno e mezzo e quali sono le maggiori difficoltà che sta affrontando nella loro realizzazione?

Attualmente il problema maggiore che UICC deve affrontare, come molti altri coinvolti nella lotta al cancro, i pazienti, le loro famiglie, i caregiver e le organizzazioni, è la pandemia COVID-19 e il suo impatto sulla gestione e sul trattamento del cancro. Nella UICC, stiamo imparando, fissiamo le priorità e continuiamo ad adattarci ogni giorno, in modo da portare avanti le nostre necessità fondamentali, oltre a dare supporto ai nostri membri in questa crisi senza precedenti.

Abbiamo attuato una serie di alternative virtuali alle nostre attività di incontro e di sviluppo delle capacità, tra cui opportunità educative, borse di studio e workshop. E’ stata lanciata la serie Virtual Dialogues per affrontare le sfide del COVID-19, in aggiunta alle tematiche in cui continuiamo a perseguire progressi nel settore oncologico, come il tumore della cervice, del seno e l’assistenza degli anziani. L’anno scorso abbiamo anche avviato lo UICC Breast Cancer Program , i cui obiettivi sono: offrire supporto ai pazienti affetti da tumore del seno; accelerare lo sviluppo dei leader in questa neoplasia; rafforzare le capacità organizzative delle associazioni che se ne occupano, comprese le associazioni di pazienti; sostenere lo sviluppo del personale sanitario; riunire le voci della comunità del tumore del seno per promuovere un controllo più efficace della malattia.

Continueremo a sottolineare il nostro ruolo di supporto a livello internazionale mentre ci impegniamo per l’equità dell’assistenza sanitaria, migliori regole anti-tabacco, sviluppo di piani nazionali di controllo del cancro, copertura sanitaria universale e attuazione della strategia globale per eliminare il cancro del collo dell’utero.

Stiamo inoltre mettendo in evidenza il crescente problema della resistenza antimicrobica e il suo impatto sulle cure oncologiche, così come gli entusiasmanti progressi nel trattamento del cancro e nella diagnostica, come l’immunoterapia, le terapie target e la biopsia liquida.

Effetti a lungo termine della pandemia

Che impatto ha avuto a livello globale la pandemia da COVID-19 sulle cure oncologiche? Quali possono essere gli effetti a lungo termine della pandemia sull’assistenza oncologica?

La pandemia da COVID-19 minaccia di rallentare il progresso nella lotta al cancro a numerosi livelli. La situazione è meglio riportata da un sondaggio realizzato l’anno scorso fra i nostri membri sull’impatto finanziario della pandemia sui sistemi sanitari e sui pazienti oncologici; è stata riscontrata una notevole carenza di fondi che ha avuto un effetto diretto sulla sostenibilità delle loro attività.2 Le misure messe in atto per combattere la pandemia, che comprendono il lavoro da remoto o il maggior utilizzo della fornitura digitale dei servizi, benché essenziali, hanno causato il calo dei referti e dei consulti, il rinvio dei trattamenti e degli screening e hanno influito sui programmi di prevenzione.

A tutto questo si aggiunge la paura del contagio che tiene le persone lontane dai centri sanitari e, cosa più importante, la vulnerabilità dei pazienti oncologici che possono sentirsi ancora più isolati durante la pandemia. Infine prevediamo un aumento notevole di nuove diagnosi di tumori, molte delle quali a stadi avanzati, oltre ad un aumento della mortalità da cancro e dei problemi di salute mentale.

Più in generale, la pandemia COVID-19 ha evidenziato la significativa impreparazione di molti sistemi sanitari, che dovremo affrontare se vogliamo invertire le tendenze attuali nella cura del cancro, in modo particolare nei Paesi a medio-basso reddito. I problemi sono ulteriormente aggravati dall’impatto finanziario della pandemia sui budget nazionali.

Migliorare l’accesso globale all’assistenza oncologica di qualità

La Fondazione City Cancer Challenge (C/Can), avviata da UICC nel 2017, è volta a migliorare l’accesso all’assistenza oncologica di qualità in tutto il mondo entro il 2025. Come immagina che la Fondazione realizzi i suoi obiettivi?

City Cancer Challenge è un progetto che mi è molto caro perché sono stato coinvolto nella guida di una delle task force dal suo lancio nel 2017. È un approccio innovativo e integrato alla cura del cancro, basato su tre degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, in particolare la salute, le città sostenibili e le partnership pubblico-privato per raggiungere questi obiettivi.

C/Can riflette la volontà di UICC di regionalizzare il suo piano d’azione e sostenere gli sforzi a livello locale per combattere l’incidenza del cancro, e la necessità di offrire maggiori risorse e una migliore assistenza sanitaria ai Paesi a medio-basso reddito. Dalla sua creazione quattro anni fa, C/Can supporta le iniziative di assistenza oncologica gestite dalle comunità in nove città, tra cui Cali, Colombia; Asunción, Paraguay; Porto Alegre, Brazil; Kumasi, Ghana; Yangon, Myanmar; Tbilisi, Georgia; Kigali, Rwanda; León, Mexico; e Greater Petaling, Malaysia; raggiunge circa 44 milioni di persone con 50 partner che forniscono assistenza tecnica.

C/Can adesso è una fondazione autonoma e nei prossimi anni UICC sosterrà i suoi obiettivi di crescita per raggiungere un maggior numero di città in regioni con risorse limitate, così che milioni di pazienti possano avere accesso all’assistenza oncologica di qualità.

Si stima che l’incidenza globale del cancro arriverà a oltre 29 milioni di casi all’anno entro il 2040, supponendo che i tassi globali nel 2018 rimangano invariati, mentre le morti per cancro saliranno a 16,5 milioni all’anno. Inoltre è molto probabile che la malattia continui a colpire in modo sproporzionato i Paesi a reddito medio-basso, dove avviene il 65% di tutte le morti per cancro, che prevediamo aumentino fino al 75% entro il 2030.3 Può parlarci degli ostacoli alle cure in questi Paesi e di come le iniziative, come C/Can e le attività del World Cancer Day il 4 Febbraio di ogni anno, possono aiutare a limitare questi problemi e a realizzare l’obiettivo di ridurre di un terzo entro il 2030 il numero di morti premature per il cancro e per altre malattie non trasmissibili?

I Paesi a basso-medio reddito richiedono enormi investimenti per rafforzare i loro sistemi sanitari e renderli più resilienti. Nella maggior parte di questi Paesi l’assistenza sanitaria preventiva non esiste o è appena rudimentale e deve essere potenziata. È necessario sostenere l’assistenza incentrata sul paziente, ampliando i programmi di sensibilizzazione della comunità e la formazione dei medici di base e degli infermieri in modo che siano in grado di identificare i sintomi precoci del cancro.

Inoltre sono necessari accesso alla ricerca, tecnologia, diagnostica e terapie innovative, formazione, e assistenza oncologica specializzata. Il numero di oncologi per abitante in molti Paesi a basso-medio reddito è spesso incredibilmente inadeguato. La comunità internazionale ha anche la responsabilità di abbattere le barriere che ancora esistono nei Paesi a basso reddito e che limitano l’accesso ai farmaci essenziali. Per quanto riguarda le cure palliative, per esempio, il 75% della popolazione mondiale – concentrata per la maggior parte nei Paesi a basso-medio reddito – non ha accesso a cure adeguate contro il dolore.4

C/Can si trova in una posizione unica per affrontare le questioni a livello locale e regionale. Per quanto riguarda il World Cancer Day, è la piattaforma globale ideale non solo per aumentare la consapevolezza sul cancro e sulle problematiche derivanti, ma la giornata permette anche alle persone di sentirsi coinvolte attivamente e di mettere in atto i cambiamenti a livello locale, oltre che nazionale e internazionale.

La campagna ‘I Am and I Will’

Questo è l’ultimo anno dei tre previsti in cui il tema del World Cancer Day è “I Am and I Will”. Qual è stato l’impatto della campagna?

Come ci si poteva aspettare quest’anno abbiamo sottolineato non solo l’impatto della pandemia COVID-19 sulle persone affette dal cancro, sulle organizzazioni oncologiche e sulla erogazione dei servizi oncologici, ma, cosa molto più importante, gli sforzi incredibili che ogni membro della comunità oncologica sta affrontando per garantire che i progressi raggiunti nella battaglia contro questa malattia siano mantenuti. Questo dovrebbe essere di ispirazione perché vengano eliminati gli ostacoli ancora esistenti nella riduzione dell’incidenza del cancro.

Gli individui e le organizzazioni in tutto il mondo hanno dimostrato energia e creatività incredibili nell’organizzazione delle attività del 4 Febbraio per la sensibilizzazione sul cancro. La giornata ha ottenuto un’ampia copertura mediatica e ha fatto presto tendenza sui social media, e più di 100 punti di riferimento sono stati illuminati in tutto il mondo. UICC ha avviato la serie Common Ground Conversations, che ha riunito persone con background diversi e ha raggiunto una buona audience durante la trasmissione giornaliera di interviste e letture di libri su Facebook. È stato stimolante vedere quanto la comunità oncologica sia resiliente e innovativa, con passeggiate virtuali e seminari e altri eventi ibridi che sono stati adeguati alla pandemia in corso, e hanno dato prova che insieme tutte le nostre voci contano.

Il rimedio per migliorare l’accesso alle cure oncologiche e ridurre la mortalità per cancro nei Paesi a risorse limitate è multifattoriale e comprende la realizzazione di cambiamenti degli stili di vita per diminuire il rischio di cancro, come la riduzione del consumo di tabacco e di alcol, dieta sana e peso adeguato; vaccinazioni contro il papillomavirus (HPV) e contro gli altri virus correlati al cancro; accesso tempestivo agli screening per il cancro e trattamenti oncologici a prezzi accessibili; aumento del numero di oncologi clinici. Ci può parlare dei progressi in questi settori?

Nei Paesi a risorse limitate è aumentata la consapevolezza sul cancro e sulle misure efficaci per la sua limitazione in termini di prevenzione e di trattamento. Paesi come Kenya, Rwanda ed Etiopia nell’Africa sub-sahariana stanno guidando lo sviluppo e la realizzazione di piani nazionali di controllo del cancro. Si è rafforzato il controllo del tabacco, come dimostra il divieto di fumare nei luoghi pubblici imposto lo scorso anno in Giordania.

L’adozione da parte della comunità oncologica internazionale della strategia globale per l’eliminazione del tumore della cervice dovrebbe inoltre accelerare la vaccinazione anti-HPV nei Paesi a medio e basso reddito. Ma naturalmente ci sono ancora importanti ostacoli istituzionali e finanziari alla realizzazione di una migliore e più equa assistenza oncologica; abbiamo ancora tanto lavoro da fare.

Favorire i progressi nel tumore del seno

Lo scorso ottobre, UICC ha lanciato un nuovo Breast Cancer Program in 5 anni per accelerare i progressi nella lotta contro il tumore del seno, con l’obiettivo di: aiutare 50.000 pazienti affetti da questa malattia; sostenere 150 organizzazioni che si occupano di tumore del seno, curare la formazione di 170 organizzazioni e 5.000 operatori sanitari in materia di advocacy, comunicazione, raccolta fondi, monitoraggio e valutazione; mobilitare 1.500 organizzazioni contro il cancro. Come pensa di realizzare questi obiettivi entro il 2025?

Il Breast Cancer Program di UICC sfrutta le piattaforme esistenti per la convocazione e la gestione di tutti coloro che sono coinvolti nella comunità per la lotta al tumore del seno. Cito per esempio il Project ECHO, che sostiene 100 persone per 6 mesi per sviluppare e realizzare importanti progetti locali basati sull’evidenza relativamente al tumore del seno, i nostri master online e il programma di borse di studio. Tutte queste iniziative si basano sulle nostre partnership con le case farmaceutiche e con il National Cancer Institute, e sulle nostre interrelazioni con la Breast Health Global Initiative e la Breast Cancer Initiative 2.5. Uno degli obiettivi principali è lo sviluppo della diagnosi precoce, poiché i tassi di sopravvivenza nel tumore del seno non metastatico sono più alti quando il tumore non si è ancora diffuso.

Il programma punta anche a rafforzare il supporto e le reti delle organizzazioni locali, in modo che possano sollecitare i governi a dedicare maggiori risorse per combattere il tumore del seno. In alcuni Paesi il Breast Cancer Program si pone l’obiettivo di aiutare ad affrontare i problemi culturali, sociali, religiosi e gli ostacoli a livello individuale che possono impedire l’accesso adeguato alle cure. Infine, il programma opera a livello multilaterale, mettendo in contatto le organizzazioni oncologiche, le associazioni di pazienti, gli operatori sanitari, le fondazioni, i governi e le agenzie internazionali per agire in modo coordinato.

Come affrontare le esigenze dei pazienti oncologici anziani

Quali altre iniziative state organizzando per ridurre l’incidenza del cancro?

UICC continua il suo lavoro insieme ai membri, ai partner e alle reti, per fare in modo che i pazienti oncologici non vengano dimenticati, mentre i Paesi cercano di rinforzare i loro sistemi sanitari a seguito della pandemia. Continueremo con le nostre offerte virtuali attraverso webinar a tema o colloqui virtuali e aumenteremo gli sforzi per combattere le disuguaglianze dell’assistenza sanitaria.

Diversi argomenti rimangono di particolare attenzione, come il controllo del tabacco, il tumore del seno, le esigenze specifiche dei pazienti oncologici anziani, il problema sempre crescente della resistenza antimicrobica, il supporto ai governi nello sviluppo di piani nazionali di controllo del cancro, l’eliminazione del tumore della cervice e la realizzazione della strategia globale su dieta, attività fisica e salute della World Health Organization.

Per tutto questo abbiamo la fortuna di poter contare su un gran numero di partner che sono fondamentali per il successo di molte nostre iniziative. Oltre al Breast Cancer Program, UICC ha stabilito una partnership con Sanofi per occuparsi dei temi del cancro e dell’invecchiamento, particolarmente opportuni dato il rapido invecchiamento della popolazione mondiale, che presentano notevoli sfide ai sistemi sanitari sul modo di affrontare la necessità di un approccio a diversi livelli per l’assistenza oncologica dei pazienti anziani.

UICC ha stabilito una partnership con Unitaid e con Expertise France nel progetto SUCCESS (Scale Up Cervical Cancer Elimination With Secondary Prevention Strategy) per incrementare la prevenzione del tumore della cervice in Burkina Faso, Costa d’Avorio, Guatemala e Filippine, introducendo e promuovendo i migliori strumenti di screening e di trattamento disponibili per le donne più a rischio. Infine, non vediamo l’ora di incontrare ancora la comunità oncologica il prossimo ottobre a Boston in occasione del World Cancer Leaders’ Summit, che ha come tema “Guidare l’innovazione per migliorare equamente il controllo del cancro.” Naturalmente continuiamo a monitorare la situazione della pandemia da COVID-19 e stiamo lavorando a vari format ibridi che tengano conto dei mutamenti del panorama sanitario e sociale globale.

Bibliografia
  1. D’Cruz AK, Vaish R, Kapre N, et al: Elective versus therapeutic neck dissection in node-negative oral cancer. N Engl J Med 373:521-529, 2015.
  2. Union for International Cancer Control: Impact of COVID-19 on UICC’s membership: Pulse survey preliminary report. Available at www.uicc.org/sites/main/files/atoms/files/Impact%20of%20Covid%20Membership%20Survey%20Report.pdf. Accessed April 12, 2021.
  3. World Health Organization: WHO report on cancer: Setting priorities, investing wisely and providing care for all. Available at www.who.int/publications/i/item/who-report-on-cancer-setting-priorities-investing-wisely-and-providing-care-for-all. Accessed April 12, 2021.
  4. United Nations: International Narcotics Control Board. Availability of internationally controlled drugs: Ensuring adequate access for medical and scientific purposes; indispensable, adequately available and not unduly restricted. Available at www.unodc.org/documents/drug-prevention-and-treatment/INCB_Access_Supplement-AR15_availability_English.pdf. Accessed April 12, 2021.