Articoli Scientifici

Timing of Onset of Adverse Cutaneous Reactions Associated With Programmed Cell Death Protein 1 Inhibitor Therapy

La diffusione dell’utilizzo degli immunocheckpoint inibitori in oncologia comporta (come sempre all’ingresso di nuove strategie terapeutiche) la necessità di imparare a conoscere il profilo di tollerabilità a breve e lunga distanza. La tossicità cutanea viene descritta nel 40% dei pazienti trattati con immunocheckpoint inibitori. In questo lavoro viene considerata in particolare la tossicità cutanea (lesioni cutanee, psoriasi, eczema, ecc), che si presenta ad un minimo di due settimane dall’inizio del trattamento fino ad un massimo di 38 mesi dopo e in cinque casi l’insorgenza di tale tossicità viene descritta dopo la sospensione del trattamento. Il tempo medio di comparsa è pari a 4 mesi dopo inizio trattamento, anche se in un caso viene descritto più di 3 anni dopo la sospensione del farmaco. I pazienti considerati sono solo 17 (trattati dal 2014 al 2018 affetti da melanoma in 12 casi, carcinoma polmonare squamoso in 3 e due con carcinoma renale; tutti con malattia metastatica), ma per tutti la lesione cutanea viene biopsiata. Il riferimento dei pazienti da parte dell’oncologo al collega dermatologo viene chiaramente effettuato solo nei casi più gravi. Dodici dei 17 pazienti valutati sviluppano tale tossicità a 3 mesi (o dopo) l’inizio di terapia con pembrolizumab o nivolumab. Cosi come già successo dopo l’introduzione dei tirosin-chinasi inibitori, anche in questo caso emerge la necessità di un lavoro congiunto fra specialisti diversi e, da parte di tutti, la conoscenza delle indicazioni terapeutiche e dei profili di tossicità.


Wang LL, Patel G, Chiesa-Fuxench ZC, McGettigan S, Schuchter L, Mitchell TC, Ming ME, Chu EY.

Jama Dermatology, 2018 July 18 

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