Rassegna stampa

Un centesimo in più a sigaretta per garantire farmaci innovativi a tutti

Provocatoria proposta dell’Aiom (Associazione Italiana di Oncologia Medica) per creare un fondo nazionale dedicato a medicine per i circa 3 milioni di Italiani malati di cancro

Da LA STAMPA.it del 18-12-2015

Per rendere disponibili i trattamenti più efficaci è necessario reperire risorse aggiuntive. E’ la proposta di AIOM, l’Associazione Italiana di Oncologia Medica.

Serve un fondo nazionale dedicato ai farmaci oncologici innovativi per far fronte alle necessità di quell’esercito di persone, circa 3 milioni di italiani, che combattono contro il cancro. Un fondo autonomo che potrebbe essere finanziato con il gettito derivante dal tabacco. Lo Stato oggi ricava circa 11 miliardi di euro dalle accise del tabacco e impiega queste risorse in vario modo, ne basterebbe una piccolissima parte, anche solo il 5%, per garantire pieno accesso a tutti i malati italiani ai tanti farmaci innovativi che arriveranno sul mercato e che potrebbero cambiare le loro aspettative di vita. E’ questa la richiesta avanzata ieri dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) insieme alle rappresentanze dei pazienti. Un’idea nell’aria da diverso tempo che ora trova formulazione pratica. L’unico ostacolo è la realizzazione: l’appello lanciato dagli oncologi dovrà essere discusso dal governo. All’esecutivo spetta ora la decisione di attuare o meno la proposta introducendo una sorta di ulteriore tassazione sul singolo pacchetto.

Come spiega il professor Carmine Pinto, presidente AIOM, «Ogni ora in Italia vengono individuati più di 40 nuovi casi di cancro, sono 363.300 le diagnosi stimate nel 2015. In diciassette anni (1990–2007) le guarigioni sono aumentate del 18% (uomini) e del 10% (donne). L’innovazione in oncologia ha permesso di raggiungere risultati straordinari e la ricerca scientifica ha reso disponibili armi sempre più efficaci come l’immuno-oncologia e le terapie target personalizzate, che potrebbero consentire di cronicizzare diverse malattie neoplastiche anche molto aggressive e in fase avanzata».

Fra il 2010 e il 2014 sono stati introdotti, a livello globale, 45 nuovi farmaci anticancro per 53 indicazioni. Nell’ultimo quinquennio la spesa sanitaria pubblica in Italia (pari a 111 miliardi di euro nel 2014) è cresciuta dello 0,9%, rispetto al +3,6% delle altre voci di spesa pubblica.

«È necessario individuare nuove risorse – precisa Pinto-. Razionalizzazione della spesa, secondo i principi dell’appropriatezza e del riordino dei percorsi assistenziali in oncologia, con l’istituzione dei PDTA (Percorsi Diagnostico Terapeutici Assistenziali) e delle reti oncologiche regionali, insieme ad una precisa definizione quali-quantitativa dell’innovazione, sono importanti strumenti, ma non bastano al fine di rendere sostenibile per il Sistema Sanitario Nazionale quanto si prospetta nei prossimi anni come innovazione in oncologia.

È stato istituito un fondo per i farmaci innovativi, è ora indispensabile crearne uno destinato in modo mirato all’oncologia. Negli ultimi anni, parallelamente all’arrivo sul mercato di grandi innovazioni, che hanno dato ai pazienti oncologici nuove speranze, è cresciuto l’impatto economico delle terapie anticancro: sono aumentate dal 23,7 al 39% fra il 2007 e il 2013.

Per la prima volta, nel 2014, i farmaci antineoplastici e immunomodulatori si collocano in seconda posizione (dati AIFA), subito dopo i trattamenti cardiovascolari, per impatto sulla spesa farmaceutica complessiva (3.934 milioni di euro) e al primo posto per spesa pubblica a carico del Servizio Sanitario Nazionale (3.899 milioni), in crescita del 9,6% rispetto al 2013. La sfida della sostenibilità si affronta ottimizzando la spesa e migliorando l’appropriatezza prescrittiva».

Dove recuperare però ulteriori risorse necessarie affinché tutti possano accedere ai farmaci innovativi? «La nostra proposta prevede una precisa destinazione d’uso per una piccolissima parte del gettito che lo Stato ottiene dalle accise sul tabacco, ad oggi pari a circa 11 miliardi di euro, destinandola a sostenere il fondo e quindi a garantire l’accesso alle nuove terapie a tutti. Proprio in questa patologia, infatti, farmaci innovativi, quali quelli immuno-oncologici, stanno dando risultati importanti e nuove speranze di lungo-sopravvivenza ai malati» conclude Pinto.