Da Il Sole24 ORE.com del 14-6-2017
E’ maschio, ha tra 46 e 55 anni, vive in Friuli Venezia Giulia. È l’identikit del donatore di sangue in Italia. Italiani che concorrono con la loro generosità a una donazione ogni 10 secondi, assicurando 660mila trasfusioni salvavita a chi ne ha bisogno. Una popolazione, quella de donatori di sangue, che assicura l’autosufficienza nazionale, e che tuttavia nel 2016 ha fatto segnare un calo, attestandosi a 3 milioni di donazioni, il dato più basso dal 2011.
Record di donatori in Friuli Venezia Giulia, maglia nera alla Calabria
Con un altro dato in negativo: l’invecchiamento dei donatori, che al 28% appartengono alla classe d’età tra i 46 e i 55 anni e al 27% tra i 36 e i 45 anni. Nel Friuli Venezia Giulia i donatari sono oltre 40 ogni mille abitati, all’opposto in Calabria sono meno di 20. I numeri del sistema italiano sono stati diffusi oggi dal Centro nazionale sangue in occasione del ‘World Blood Donor Day’, che l’Oms celebra il 14 giugno. In Italia le associazioni dei donatori hanno festeggiato con un evento nella sede del ministero della Salute, alla presenza della ministra Beatrice Lorenzin.
Oltre tre milioni di donazioni
Nel dettaglio, lo scorso anno il sistema ha registrato oltre 3 milioni di donazioni di sangue e plasma (esattamente 3.036.634), mentre i donatori sono stati un milione e 688mila, una cifra in calo di 40mila unità rispetto all’anno precedente e che è anche la più bassa dal 2011. I donatori abituali sono stati 1.370.556 (81,2%), mentre quelli nuovi 317.071 (18,8%). A livello di genere si registra una netta prevalenza per i maschi, che sono il 70%. Circa il 27% del totale rientra nella fascia di età 36-45 anni, il 28% in quella 46-55, il 13% in quella 18-25 e 56-65 mentre il 18% è tra 26 e 35 anni. L’andamento degli ultimi anni vede un progressivo invecchiamento dei donatori, con un calo nelle fasce più giovani e un aumento in quelle più in là con l’età. Il Friuli Venezia Giulia è la regione con più donatori ogni mille abitanti, mentre la Calabria è quella che ne ha meno.
Nel 2016 trasfusioni in aumento del 3,7%
Sono stati quasi 660mila (659.486) i pazienti trasfusi nel 2016, in aumento del 3,7% rispetto all’anno precedente, pari a 10,9 persone ogni mille abitanti. In totale sono state trasfuse quasi 3 milioni di unità di emocomponenti (oltre 8mila al giorno), mentre più di 800mila chili di plasma sono stati inviati alle aziende per il frazionamento. In generale gli obiettivi di autosufficienza nazionale per il 2016 sono stati mantenuti per quanto riguarda il sangue, sottolinea Giancarlo Maria Liumbruno, direttore del Cns, grazie al meccanismo di compensazione che prevede che regioni che raccolgono più sangue del fabbisogno lo cedano a chi è in crisi.
Ranking regionali
A contribuire maggiormente sono state nel 2016 Piemonte (32%), Veneto (16%), Friuli-Venezia Giulia (13%), Lombardia (12%), Provincia autonoma (PA) di Trento (8%), Emilia-Romagna (4%), Campania, Valle d’Aosta e PA di Bolzano (circa 2% ognuna). «Il sistema è sostanzialmente in equilibrio, ma in alcune regioni periodicamente è necessario ricorrere alla compensazione», sottolinea Liumbruno. La Sardegna ad esempio ha un’ottima raccolta, ma non è autosufficiente perché ha molti pazienti talassemici, che necessitano di molto sangue per le terapie. «È importante che tutte le Regioni cerchino di contribuire il più possibile al sistema di compensazione nazionale e che incrementino la raccolta Per questo si fa appello alla sensibilità delle Regioni affinché consentano alle strutture trasfusionali una maggiore flessibilità nei giorni e negli orari di apertura in modo da venire maggiormente incontro alle esigenze dei donatori».